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Editoriali

Pagellone 2016: tutti i voti allo sport italiano! Tiro a volo inarrivabile, bene il judo. Atletica e basket gravemente insufficienti

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Taekwondo: 3. È il torneo di Istanbul a pesare sul voto del movimento tricolore. Nel preolimpico di gennaio l’Italia non è infatti riuscita a centrare nemmeno un pass olimpico, fermandosi a due vittorie da Rio con Carlo Molfetta, battuto dal britannico Manama Cho, e con Erica Nicoli, sconfitta dalla serba Tijana Bogdanović. In uno sport dove è più difficile qualificarsi che salire sul podio (Cho e Bogdanovic sono andati a medaglia a Rio), il rammarico più grande è non aver visto Carlo Molfetta difendere il titolo vinto quattro anni fa a Londra. Un epilogo senza lieto fine per il fuoriclasse pugliese, totem di un movimento che da quando la disciplina è entrata nel panorama olimpico aveva visto sempre almeno un rappresentante azzurro. Con il tricolre assente da Rio, i segnali di crescita dei giovani azzurri sono comunque evidenti. Daniela Rotolo e Claudio Treviso si sono portati a casa la medaglia di bronzo agli Europei di Montreux, altri come Roberto Botta e Antonio Flecca stanno rapidamente scalando le gerarchie delle rispettive categorie. Non vedere nemmeno uno di questi combattenti a Tokyo 2020 sarebbe un vero peccato.

Tennis: 4. In campo femminile si è chiusa una stagione davvero complicata come ampiamente prevedibile alla vigilia, con i lampi di Roberta Vinci a San Pietroburgo, di Sara Errani a Dubai e Francesca Schiavone a Rio de Janeiro che sono bastati a celare una crisi evidente dell’intero movimento. Da maggio in poi, infatti, nessuna azzurra è andata oltre i quarti di finale, traguardo comunque prestigioso se considerato quello raggiunto dalla Vinci agli US Open per la quarta volta negli ultimi 5 anni. L’unica giocatrice classe ’90 presente nelle prime 200 del mondo, Camila Giorgi, ha disputato una sola finale WTA, la sua 3° al torneo di Katowice (sconfitta questa volta da Dominika Cibulkova), ma poi tra infortuni e vicissitudini personali ha chiuso la stagione con la peggior classifica degli ultimi 3 anni al n.83. Si è infine dimezzato il numero di match vinti dalle nostre tenniste: 84 contro le 165 del 2015. Il ritiro di Flavia Pennetta si è fatto certamente sentire ma è anche vero che la performance di tutte le ragazze (in particolare della Errani) ha segnato un significativo regresso, in attesa che si possa assistere ad un repentino ricambio generazionale. La retrocessione dell’Italia in Fed Cup, inoltre, ha chiuso di fatto un’era.
Sul versante maschile le cose non vanno molto meglio, con Paolo Lorenzi migliore italiano nel ranking a 35 anni, un dato che testimonia perfettamente la costanza incredibile del senese e allo stesso tempo una profonda scarsità di giocatori pronti ad esplodere. Fognini aleggia intorno alla 50esima posizione, Seppi è finito addirittura fuori dalla Top 100 a causa degli infortuni, oltre ad un futuro che sembra poter accentuare ulteriormente questa situazione buia. Nel 2015 avevamo 2 top-50 come oggi, ma ben 5 top-100 contro i soli 3 attuali. Scorrendo la classifica, nel 2015 avevamo 18 top-300, oggi ne abbiamo 2 in meno.Tra i giovani italiani, oggi il miglior under 21 nei primi 300 è Gianluigi Quinzi, numero 291, se includiamo anche i giovani che hanno già compiuto 21 anni abbiamo anche Napolitano e Donati tra i primi 300 e Sonego a ridosso della top-300 (303). Dodici mesi fa il migliore era Donati (183), unico under 21 ed under 22 tra i primi 300.

Tennistavolo: 1. Ancora poco o nulla di rilevante, da una disciplina ormai da troppo tempo fuori dai radar d’interesse del popolo sportivo italiano. Il 2016 è stato l’ennesimo “anno zero”, con pochissimi risultati arrivati anche dagli atleti di punta. Nessun azzurro si è infatti qualificato alle le Olimpiadi di Rio, tutti lontani dal raggiungimento dell’obiettivo primario, sia nel settore maschile, sia in quello femminile, con le squadre che si stanno giocando a risultati alterni la qualificazione agli Europei 2017.
Ad alzare la media sono i giovani, con Daniele Pinto, Matteo Mutti, Luca Bressan capaci di conquistare la medaglia d’oro nella gara a squadre degli Europei di categoria di Zagabria. Alla rassegna contentale seniores, svoltasi a Budapest, sono riusciti a partecipare lo stesso Mutti e Mihai Bobobica, eliminati al primo turno, mentre Niagol Stoyanov e Debora Vivarelli sono usciti di scena al secondo turno.
I segnali positivi sul futuro ci sono, ma nel prossimo quadriennio bisognerà migliorare e cambiare marcia, accorciando il gap con le potenze della disciplina, e togliersi qualche soddisfazione anche a livello internazionale.

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