Editoriali
Pagellone 2016: tutti i voti allo sport italiano! Tiro a volo inarrivabile, bene il judo. Atletica e basket gravemente insufficienti
Tiro a segno: 8. insieme al tiro a volo, lo sport in cui l’Italia ha eccelso maggiormente in occasione delle Olimpiadi di Rio 2016 grazie ai due ori di Niccolò Campriani, il capitano della Nazionale italiana, un campione vero che dopo aver vinto ad altissimi livelli (un oro e un argento ai Giochi di Londra 2012), è stato in grado di confermarsi in terra carioca con due allori a cinque cerchi, una doppietta che ha fatto salire vertiginosamente l’orgoglio italiano. Uno sport troppe volte sottovalutato in Italia e colpevolizzato, scaraventato nella scatola immaginaria degli sport minori da aprire soltanto ogni quattro anni.
Non solo Campriani, però. Nonostante un’Olimpiade sottotono, Petra Zublasing è pur sempre una delle migliori tiratrici, campionessa del mondo nel 2014 nella carabina 10 m ad aria compressa, e la possibilità di vedere Petra e Niccolò gareggiare insieme nelle prove miste di Tokyo 2020 fa aprire scenari da sogno per l’Italia. Dietro tuttavia non mancano i giovani di prospettiva come Simon Weithaler (carabina), Dario Di Martino e il classe 1998 Paolo Monna (pistola).
Tiro a volo: 10 e lode (voto dato per la prima volta nella storia del Pagellone di OA). Argento nel trap con Giovanni Pellielo, argento nel double trap con Marco Innocenti, oro e argento nello skeet femminile con Diana Bacosi e Chiara Cainero e oro nello skeet maschile con Gabriele Rossetti. Unica gara senza medaglie il trap femminile con la campionessa di Londra 2012 Jessica Rossi classificatasi sesta. Merita soltanto applausi il 2016 del tiro a volo italiano che a Rio ha stracciato il resto del mondo. Tutto è iniziato con l’ennesima perla di Johnny Pellielo, argento come a Pechino e Atene. Meno scontata ma altrettanto splendida la seconda piazza di Innocenti. Il montemurlese ha coronato il sogno olimpico al terzo tentativo, al termine di una carriera costellata di soddisfazioni. Che dire dello skeet? Il settore guidato da Andrea Benelli ha dato spettacolo con le mamme terribili Bacosi-Cainero e un figlio d’arte in grado di ribaltare una situazione che sembrava compromessa. Gabriele Rossetti ad appena 21 anni ha eguagliato Ennio Falco e Andrea Benelli, gli unici azzurri in grado di far risuonare l’Inno di Mameli nello skeet maschile. Rio resterà una pagina indelebile dello sport tricolore. Il tiro a volo ha realmente contribuito a mantenere saldamente l’Italia tra le potenze dello sport mondiale. Un modello che andrebbe imitato da tante Federazioni di altri sport…
Tiro con l’arco: 6. La nota più positiva di questo 2016 è la squadra femminile, che pur formata da atlete molto giovani è arrivata a sfiorare la medaglia alle Olimpiadi di Rio, chiudendo in quarta posizione grazie a Claudia Mandia, Lucilla Boari e Guendalina Sartori. Su questo gruppo si può costruire un ottimo futuro, già a partire dalle prossime stagioni. Più in difficoltà il settore maschile, che si è affidato ai soliti Mauro Nespoli e Marco Galiazzo oltre che al più giovane David Pasqualucci. A Rio non è arrivato il risultato, nell’attesa che i ricambi possano essere di qualità.