Editoriali
Pagellone 2016: tutti i voti allo sport italiano! Tiro a volo inarrivabile, bene il judo. Atletica e basket gravemente insufficienti
Tuffi: 9. Le Olimpiadi perfette per chiudere un ciclo lungo oltre 15 anni. Tania Cagnotto ha lasciato con lacrime di gioia: argento a Rio 2016 nel sincro 3 metri con Francesca Dallapè (anche lei si è ritirata e, notizia di qualche giorno fa, è incinta) e bronzo nell’individuale. L’ennesima stagione d’oro, anzi la più bella di tutte, per la regina azzurra dalle 10 medaglie mondiali e 29 europee (di cui quattro, tre ori e un argento, a maggio a Londra). Chi raccoglierà la sua eredità? Giovanni Tocci (argento da 1 metro agli Europei così come Elena Bertocchi, entrambi sono del 1994) ha conquistato ai Giochi l’obiettivo fondamentale del sincro dal trampolino con Andrea Chiarabini: sesto posto per volare alle World Series 2017 e crescere ancora. Un risultato non scontato – davanti ai russi sempre sul podio nei precedenti appuntamenti internazionali – anche per l’infortunio alla schiena patito dal romano classe 1995 tra aprile e luglio, cioè nella fase clou della preparazione. Tocci e Chiarabini sono il presente e anche il futuro dei tuffi italiani, che al maschile vedono comunque resistere Michele Benedetti 13° alle Olimpiadi da 3 metri. Da recuperare Tommaso Rinaldi, crescono Gabriele Auber e Vladimir Barbu (1998) che ha esordito agli Europei e soddisfazione d’argento per Maicol Verzotto nel sincro misto europeo con Tania. Sempre in tema piattaforma, ha detto basta pure Francesco Dell’Uomo. Tra le donne Noemi Batki ha vissuto un anno travagliato culminato con una precoce eliminazione in Brasile, mentre Maria Marconi ha pagato nuovamente i suoi conti con la sfortuna (fuori di un soffio dalla semifinale a Rio), ma andrà avanti con le gare nazionali. Nel settore giovanile è stato infine l’anno di Giulia Vittorioso, classe 2001 con due podi continentali a Rijeka, di Chiara Pellacani, 2002 di cui si sentirà parlare a lungo, e di Francesco Porco, ‘99 oro europeo e sesto ai Mondiali da 1 metro.
Vela: 5. La vela azzurra si è presentata a Rio 2016 con tante aspettative. I presupposti per fare bene c’erano tutti: un contingente composto da 13 atleti, per 9 classi qualificate (su 10 totali), quattro-cinque di queste da Medal Race e tre carte da medaglia. Nell’appuntamento clou del quadriennio tuttavia è mancato qualcosa agli equipaggi tricolori che non sono riusciti a migliorare lo zero londinese. Le delusioni più grandi sono arrivate dal Nacra 17 di Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri e dal 49er FX di Giulia Conti e Francesca Clapcich. I primi hanno visto sfumare il podio al termine di una Medal race stregata, che già in passato aveva fatto perdere qualche posizione agli ingegneri volanti. Il treno per le medaglie invece se ne era andato da un pezzo invece per Conti-Clapcich, incapaci di tenere il passo degli equipaggi con i quali avevano rivaleggiato durante il quadriennio. Non era candidata al podio ma un outsider di lusso Flavia Tartaglini. In testa alla vigilia dell’ultima regata, la windsurfista non è riuscita a salire su quel podio conquistato quattro volte dalla collega Alessandra Sensini. Tanta tanta amarezza e un feeling con i giochi Olimpici che continua a essere scarso nonostante gli sforzi.
Squash: 6. Il principale obiettivo stagionale è stato raggiunto con la promozione di entrambe le nazionali – maschile e femminile – nella seconda divisione dei Campionati Europei. Continua inoltre la progressione dei due migliori interpreti individuali, Yuri Farneti ed Oliviero Ventrice.
Pagellone a cura della redazione di OA Sport
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