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Editoriali

Pagellone 2016: tutti i voti allo sport italiano! Tiro a volo inarrivabile, bene il judo. Atletica e basket gravemente insufficienti

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nicolai lupo 18.8.2016

Beach volley: 8.5. Paolo Nicolai e Daniele Lupo sono entrati nella storia disputando la finale olimpica a Copacabana e inchinandosi solo ai campionissimi di casa Alison/Bruno, da due stagioni dominatori del circuito. Da solo, questo risultato vale il massimo dei voti e va unito con i successi e i podi nel World Tour di Ranghieri/Carambula che hanno fruttato la qualificazione della seconda coppia azzurra ai Giochi di Rio con eliminazione nel derby agli ottavi di finale. Non è però tutto oro quello che luccica. C’è il misterioso (tuttora) caso doping che ha investito la coppia di punta femminile, con Viktoria Orsi Toth fermata alla vigilia del torneo olimpico, a cui hanno partecipato, superando il primo turno e strappando l’unico set alle future campionesse Ludwig/Walkenhorst, Menegatti e Giombini e c’è il “pasticcio” campionato italiano con le proteste più o meno veementi dei giocatori. Di contro c’è anche la nascita della Lega che potrebbe portare benefici ed una maggiore organizzazione a tutti i livelli. Per ora godiamoci l’argento della coppia azzurra, poi si vedrà.

Calcio: 7. La cura Conte ha risollevato l’Italia dal baratro in cui era piombata nell’ultimo quadriennio e ha risvegliato anche l’orgoglio nazionale intorno ad un gruppo che si è presentato agli Europei di Francia tra mille perplessità, ma ha sfiorato l’impresa contro i Campioni del Mondo, uscendo a testa alta nei quarti di finale dopo aver letteralmente schiantato il Belgio, ben più accreditato rispetto agli azzurri, e soprattutto la Spagna, vincitrice delle due precedenti edizioni. Ventura, in seguito, ha saputo sfruttare al meglio il lavoro del suo predecessore, integrando la rosa con innesti giovani e talentuosi, a partire da Andrea Belotti, destinato a diventare l’uomo simbolo di un movimento che si appresta a vivere un anno di fondamentale importanza per forgiare la mentalità vincente delle nuove leve. La qualificazione ai prossimi Mondiali che si svolgeranno in Russia nel 2018 rappresenta il bivio tra la maturità e il sanguinoso fallimento del progetto.

Calcio femminile: 6,5. La nazionale di Antonio Cabrini ha centrato la qualificazione agli Europei 2017 (in programma dal 16 luglio al 6 agosto) arrivando seconda nel girone D alle spalle della Svizzera. Un percorso complicato, ad un certo punto, reso meno impervio dall’ottima reazione nelle ultime uscite che ha consentito alla nostra compagine di staccare il biglietto per l’Olanda rientrando tra le migliori seconde. L’esito del sorteggio della Fase Finale della competizione continentale non è stato fortunato per i colori nostrani. L’Italia è stata inserita, infatti, nel gruppo B insieme a Germania, Svezia e Russia e soltanto le prime due di ogni girone potranno accedere ai quarti di finale. Un obiettivo molto difficile tendendo conto che si trovano nel medesimo raggruppamento la medaglia d’oro e d’argento dei Giochi Olimpici di Rio 2016. Il riscontro positivo dell’annata, poi, è avvalorato dall’impresa storica compiuta dal Brescia di Milena Bertolini, giunto fino ai quarti di Champions League, battendo compagini ben più qualificate come il Liverpool ed il Fortuna Hjorring. Un traguardo prestigioso per il club lombardo che ha permesso al movimento femminile italiano di mettersi in mostra nella più importante competizione europea per club.

Calcio a 5: 4. Due inammissibili precoci eliminazioni nelle due principali competizioni internazionali testimoniano il fallimento di un percorso che erano iniziato in entrambi i casi sotto i migliori auspici. L’Italia ha dominato il girone di qualificazione degli Europei in Serbia a febbraio, salvo poi incappare in un tremendo stop ai quarti contro il non irresistibile Kazakistan, che ha fatto a fette i campioni in carica con un perentorio 5-2. Ma se sbagliare è umano, perseverare è diabolico e nei Mondiali colombiani dello scorso settembre il trend si è ripetuto con risultati ancor più catastrofici. Dopo le nette vittorie nel girone contro Paraguay, Guatemala e Vietnam, è arrivata l’incredibile disfatta agli ottavi contro il modesto Egitto, che non si è fatto scappare l’occasione di punire un’Italia troppo remissiva e forse oberata dall’eccessivo ricorso agli oriundi, a cui manca inevitabilmente un legame viscerale con il tricolore. Dal campionato, intanto, emergono discreti segnali da parte delle nuove leve. Fusari e Castagna sono già due certezze per il futuro, Tenderini e Fortini si apprestano a diventarlo, mentre Crema continua a segnare gol a raffica e si candida per essere l’uomo simbolo del movimento per il prossimo anno.

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