Pallanuoto

Pallanuoto femminile, la semifinale del Setterosa a Rio 2016. A proposito di partite perfette…

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Semifinale del torneo olimpico Rio 2016, pallanuoto femminile: Russia-Italia 9-12. Il Setterosa ha di nuovo la certezza di salire su un podio a cinque cerchi dopo lo storico oro di Atene 2004, giunto alla prima partecipazione della nostra Nazionale femminile di waterpolo ai Giochi. E’ il meritato coronamento di un percorso fantastico che nel precedente anno agonistico ha portato le ragazze di Fabio Conti alla medaglia iridata e continentale.

La partita delle azzurre è esaltante, nella “sostanza” perfetta (non ditelo ai puristi perfezionisti della pallanuoto, però…). Russia molto aggressiva e subito avanti 2-0, ma le nostre guerriere vogliono la finale a tutti i costi, bramano una medaglia pregiata e scatenano una controffensiva degna dei migliori eserciti in calottina, quelli super-addestrati per vincere. Generale impeccabile ed eroina incontenibile della truppa: Fabio Conti e Arianna Garibotti.

La ligure sigla il pareggio prima della fine del primo quarto; nel secondo, poi, il Setterosa domina la scena con un parziale di 2 a 4. Il destino amaro delle russe è già segnato… Il break del requiem arriva puntuale nel terzo periodo, allorquando l’Italia trova il massimo vantaggio (+4), un capitale preziosissimo da gestire negli ultimi otto minuti di gioco. Il resto è storia, tremendamente emozionante per le nostre portacolori, per tutti gli italiani rapiti, quasi inebetiti, dal caldo tubo catodico estivo, ponte ideale tra il Brasile e il Bel Paese.

Arianna Garibotti chiuderà la sua serata magica addirittura con cinque gol a referto, un’enormità, per uno scricciolo esplosivo come lei, alla prima Olimpiade. Per di più tutte reti messe a segno puntualmente nei momenti più delicati della partita. Garib(ald)otti devastante, ma decisiva in porta, risulterà anche Giulia Gorlero, che commette un solo piccolo errore nel match, riscattandosi e rispondendo con sicurezza alle offensive delle forti russe.

Oltre alle prestazioni individuali (a segno anche Tabani e Bianconi, due volte, Queirolo, Radicchi e capitan Di Mario) da sottolineare per l’ennesima volta la straordinaria capacità delle azzurre di difendersi coralmente, lasciando varchi limitati e “scomodi” alle avversarie e recuperando con caparbietà svariati palloni, tanto da stoppare qualsiasi velleità di rimonta da parte delle euroasiatiche.

In finale non è andata purtroppo come tutti avremmo voluto, tuttavia, la cavalcata trionfale delle brave, belle e simpatiche azzurre del Setterosa a Rio, culminata nello splendido incontro di semifinale contro la Russia, non sarà mai e poi mai sminuita dall’oro mancante, adornato di strisce e stelle allora inarrivabili. Argento vivo in our minds

giuseppe.urbano@oasport.it

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