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Scherma, Coppa del Mondo 2016-2017: la sciabola maschile spezza il digiuno a Gyor e ritrova Montano. Risplende il fioretto a Torino

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Non sono certamente mancate le emozioni nel weekend di Coppa del Mondo di scherma che ha visto i nostri colori risplendere sia nel settore maschile sia in quello femminile, a testimonianza del fatto che il movimento azzurro può ancora disporre di armi sufficientemente affilate per affermarsi a livello internazionale.

La notizia più lieta è arrivata senza dubbio dalla prova a squadre della sciabola maschile, che interrotto un digiuno di successi iridati che perdurava dal lontano febbraio 2013. L’Italia torna dunque in vetta al mondo aggiudicandosi l’intera posta in palio nella tappa di Coppa del Mondo di Gyor, in Ungheria. Lo fa con quel quartetto giovane che profuma di Tokyo 2020 e una prestazione di altissimo livello. Dopo il secondo posto ottenuto di Dakar, Enrico Berrè, Luca Curatoli, Alberto Pellegrini e Luigi Samele fanno un passo in avanti decisamente ampio, prendendosi il gradino del podio dopo aver battuto le squadre più forti del circuito. Il 45-40 della finale contro la Corea del Sud arriva al termine di un match equilibrato che gli Azzurri fanno loro negli ultimi tre assalti, passando da un -3 a un +5 propiziato da Luigi Samele, che ribalta l’incontro con l’8-3 su Gu, e confezionato dal 5-4 di Berrè su Kim e dal 5-3 di Curatoli su Oh. Nella gara individuale la nota migliore arriva da Aldo Montano: il fuoriclasse livornese rientra e alla prima gara sfiora il podio, con la solita prova tutta determinazione e grinta. Quelle che gli han permesso di avere la meglio sul più giovane compagno Luca Curatoli, piegato per 15-14 a ridosso dell’ingresso nella finale a 8, prima di dover lasciare strada a Szatmari. Per quanto riguarda gli altri italiani, oltre al già citato Curatoli si ferma agli ottavi anche Enrico Berrè, che viene battuto per 15-8 dal bicampione olimpico Aron Szilagy.

Passando in rassegna i risultati del fioretto femminile impegnato nel Grand Prix di Torino, l’Italia può comunque sorridere grazie al terzo podio in tre gare per Arianna Errigo, autrice di una gara che è stata un autentico susseguirsi di emozioni, che ha avuto il suo culmine nel rematch contro la candese Harvey, la donna che a Rio le aveva inflitto la delusione più cocente. E che a Torino ha rischiato seriamente di rinnovare l’incubo della monzese, che fino a quel momento sembrava essere tornata la cara vecchia Tsun-Ary che tutti conosciamo. Eppure le cose sembravano essersi messe bene per lei, volata in breve tempo sul 4-1 e in possesso delle giuste chiavi per chiudere al meglio il match. Ma piano piano la canadese – che, va detto, ha ottime doti di lottatrice – ha saputo rimettere in piedi la contesa, con la Harvey che piazzava in serie le stesse identiche stoccate che avevano inchiodato Arianna a Rio. Alla fine però, complice anche un cartellino rosso comminato all’avversaria, Arianna riesce a strappare il pass per il podio prima di fermarsi al cospetto della Kiefer. Ottime prove anche per Alice Volpi e Olga Rachele Calissi, entrambe protagoniste indiscusse e capaci di cogliere rispettivamente il podio (la prima) e una sconfitta più che onorevole al cospetto della campionessa Inna Deriglazova, con la livornese in grado di far davvero tremare la più quotata rivale. Nel fioretto maschile, invece, tripudio di gloria per Alessio Foconi, che non si è lasciato sfuggire l’occasione di mettere in cascina il suo primo sigillo in Coppa del Mondo. Peccato per Andrea Cassarà e Valerio Aspromonte, fermati entrambi ai piedi del podio, con il bresciano che dopo aver battuto Race Imboden agli ottavi di finale, viene sorpreso proprio dal coreano Kim.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Bizzi per Federscherma

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    5 Dicembre 2016 at 23:26

    La Calissi mi pare che abbia battuto la Deriglazova e poi abbia perso l’incontro successivo combattuto in condizioni precarie. O sbaglio?

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