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Scherma: il 2016 dell’Italia regala tante luci e altrettante ombre, in attesa di un ricambio generazionale che stenta a manifestarsi

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Il 2016 della scherma italiana va in archivio con tante luci ma anche alcune ombre di troppo, esemplificando perfettamente un bilancio complessivo caratterizzato da numerosi alti e bassi nel corso dell’annata, il cui evento simbolo era rappresentato dalle Olimpiadi di Rio svoltesi in estate.

Dalla spedizione in terra carioca sono arrivate quattro medaglie: un oro di Daniele Garozzo nel fioretto maschile individuale e tre argenti, quello di Fiamingo nella spada donne, quello di Di Francisca nel fioretto donne e quello della squadra maschile di spada. Rispetto alle Olimpiadi di Londra, in cui la scherma italiana trionfò con ben sette medaglie, di cui tre ori, quest’olimpiade raccoglie meno anche perché in rappresentanza minore erano i partecipanti azzurri. Rispetto a quattro anni fa infatti è mancata Valentina Vezzali, il fioretto donne a squadre (oro quattro anni fa) e la sciabola maschile a squadre. Pertanto, la valutazione finale può considerarsi sulla soglia della sufficienza, con la consapevolezza da un lato che nella sua storia la scherma italiana ha saputo dare più soddisfazioni, dall’altro che si tratta di un bottino comunque non indifferente.

Deludente è stato il fioretto maschile a squadre, che doveva difendere l’oro di Londra e invece non ha centrato nemmeno il bronzo; purtroppo deludente è stata anche la n.1 del ranking mondiale Arianna Errigo nel fioretto, uscita di scena appena agli ottavi di finale. La monzese Arianna era la favorita per l’oro, è stata la dominatrice del recente periodo e probabilmente non ha saputo reggere la pressione cedendo agli ottavi ad una canadese sicuramente meno quotata. Arianna non ha saputo trattenere le lacrime dopo la sconfitta, si potrà rifare a Tokyo, ma come si è potuto intuire dalle prime tappe di Coppa del Mondo di sciabola, per lei non sarà certamente agevole l’impresa di portare in Giappone due armi ed essere altrettanto competitiva.

Escono invece soddisfatti da questa stagione Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, Marco Fichera e Andrea Santarelli per l’argento conquistato nella spada a squadre maschile. E’ stata l’ultima medaglia conquistata dalla scherma italiana a Rio, arrivata battendo in semifinale i campioni del mondo dell’Ucraina; poi in finale i super favoriti della Francia hanno rispettato i pronostici battendoci 45-31. Peccato infine per Enrico Garozzo che non ha saputo replicare nella spada individuale il grande risultato ottenuto nel fioretto da Daniele: il n.2 del mondo si è arreso al futuro vincitore Park agli ottavi. Dispiace poi che nella sciabola Rossella Fiamingo abbia sciupato l’ultimo atto quando era avanti 11-7 contro l’ungherese Szasz, che poi ha conquistato la medaglia d’oro.

E’ mancato forse qualche acuto in più nelle manifestazioni importanti, oltre ad un ricambio generazionale che stenta a manifestarsi affidando spesso ai soliti nomi il compito di tenere alta la bandiera. Attenzione però, la scherma azzurra rimane comunque un patrimonio inestimabile dello sport italiano, come testimoniato da una statistica lampante: delle 198 medaglie d’oro conquistate dall’Italia alle Olimpiadi 48 sono arrivate da questa disciplina.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Bizzi per Federscherma

 

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