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Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo 2016/2017: gli universi paralleli delle squadre tecniche azzurre. Slalomisti e gigantiste al top

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Il fine settimana della Coppa del Mondo di sci alpino 2016/2017 si è concluso con risultati alterni da parte degli atleti azzurri, visti alcuni ottimi risultati, tra i quali spicca naturalmente il secondo posto di Sofia Goggia nel gigante di Sestriere, ed altri piuttosto deludenti.

Come al solito, la squadra maschile e femminile hanno dimostrato di essere due universi paralleli che non si incontrano mai nel settore tecnico: le gigantiste, capeggiate da Goggia e Marta Bassino, hanno confermato la loro alta competitività, così come gli slalomisti, che hanno piazzato nella top ten Stefano Gross e Manfred Mölgg, mentre si confermano i problemi nel gigante maschile e nello slalom femminile.

Partiamo dalle note positive. Il gigante femminile ha confermato la proondità del proprio movimento, visti piazzamenti delle tante italiane in zona punti, oltre al secondo ed al quinto posto delle due leader. Questi risultati stanno facendo passare in secondo piano il momento negativo di Federica Brignone, uscita di pista sulla Kandahar, che quest’anno ancora non è riusicta ad esprimersi sui propri livelli. Sarà solamente un caso o la valdostana, abituata al ruolo di leader della squadra, sta subendo la concorrenza interna delle giovani compagne di squadra?

Per quanto riguarda lo slalom maschile, oltre ai due piazzamenti nella top ten vanno segnalate le prestazioni di buon livello per Giuliano Razzoli e Patrick Thaler, entrambi non al top fisicamente, ma soprattutto è arrivato il primo piazzamento in zona punti per il ventunenne lecchese Tommaso Sala, addirittura tredicesimo, che si propone dunque come ricambio per una squadra che ha tutti i propri leader dai trent’anni in su.

Passando alle note dolenti, va subito messa in evidenza una differenza tra il gigante maschile e lo slalom femminile. Sebbene i risultati siano stati sotto tono per entrambe le discipline, infatti, i gigantisti sembrano in grado di fare decisamente meglio, soprattutto con un Luca De Aliprandini che fino ad ora è stato il migliore degli azzurri, e che ha destato una discreta impressione prima di uscire sulla Face de Bellevarde. Lo slalom femminile, invece, non intravede ancora la luce in fondo al tunnel, ad immagine e somiglianza della sua storica leader Chiara Costazza: la trentaduenne di Cavalese non riesce a completare una manche pulita o, quando vi riesce, controlla troppo con conseguenti perdite cronometriche. In tutto questo, le giovani ancora non si sono fatte vedere, nonostante alcuni buoni risultati di Coppa Europa.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: Foto Cattagni

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