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Skeleton, Coppa del Mondo Lake Placid 2016: Yun Sungbin a caccia del bis, Dukurs medita la vendetta. Vathje vuole stupire ancora nel femminile

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Nemmeno il tempo di ricaricare le pile ed è già tempo di un nuovo weekend di Coppa del Mondo per il circuito internazionale dello skeleton, la cui seconda tappa iridata si terrà nella località statunitense di Lake Placid il 16 e 17 dicembre. Lake Placid ha ospitato le Olimpiadi nel 1932 e nel 1980, oltre a fornire la struttura per bob e skeleton per un totale di dieci volte nell’ambito della manifestazione iridata.

Tutti gli occhi sono puntati ancora una volta sugli atleti della squadra americana, se si considera che nell’ultima prova di Coppa del Mondo disputata a Lake Placid nel gennaio 2016, i padroni di casa hanno celebrato ben tre successi: nel bob femminile, la medaglia di bronzo olimpica Jamie Greubel Poser e Cherrelle Garrett hanno preso il primo posto. Steven Holcomb, il campione del mondo 2012, e Carlo Valdes si sono invece aggiudicati l’evento al maschile. Nello skeleton femminile, Anne O’Shea ha festeggiato la sua prima vittoria in Coppa del Mondo di fronte al pubblico di casa. L’uomo da battere sarà tuttavia il coreano Yun Sungbin, autore di una splendida performance nella gara inaugurale sul catino di Whistler nella quale non ha lasciato scampo agli avversari, nemmeno al campionissimo Martins Dukurs detentore della Coppa da ben sei anni. Il fuoriclasse lettone è sicuramente chiamato al riscatto dopo l’opaco quarto posto conseguito in terra canadese, ma attenzione a non sottovalutare il trionfatore olimpico di Sochi 2014, il russo Alexander Tretiakov, classificatosi secondo lo scorso weekend, e il padrone di casa Matthew Antoine, il quale potrebbe tentare il colpaccio sfruttando anche il sostegno del pubblico amico. Da osservare in prospettiva futura anche il giovane russo Nikita Tregybov, mentre in casa Italia le speranze di un piazzamento sono riposte in Joseph Cecchini, reduce dalla squalifica all’arrivo nell’esordio di Whistler.

Sul versante femminile le gerarchie non sembrano invece altrettanto definite, con diverse atlete in grado di giocarsi la vittoria come già accaduto una settimana fa. Il grado di favorita spetta però alla vincitrice della tappa inaugurale Elisabeth Vathje, che ha dimostrato un carattere da vera lottatrice a dispetto di un’età che segna appena 22 anni. Alle sue spalle fari puntati anche sull’altra giovanissima Jacqueline Loelling, capace di stupire tutti a Whistler grazie ad una prima run da urlo, oltre che sulle outsider di lusso Tina Hermann, detentrice della Coppa ma non apparsa in perfetta forma ancora, e Lizzy Yarnold, dotata di indiscusso talento ma al rientro dopo una lungo periodo di stop.

simone.brugnoli@oasport.it

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