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Test anti-doping falsificati e più di 1000 atleti coperti. Il ciclone McLaren si abbatte sulla Russia

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Non c’è pace per lo sport russo, sempre più coinvolto in uno scandalo doping senza precedenti. Oggi l’avvocato canadese Richard McLaren ha presentato in conferenza stampa la relazione Wada che, di fatto, scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora.

Siamo ora in grado di confermare un sistema di coperture che risale almeno al 2011 e che è proseguito anche dopo i Giochi olimpici di Sochi. Era un sistema di coperture che si è evoluto da un caos incontrollato fino ad una vera e propria cospirazione istituzionalizzata e disciplinata che puntava a vincere le medaglie“, ha dichiarato McLaren, che poi ha proseguito: “Abbiamo prove di più di 500 risultati positivi segnalati come negativi, tra cui quelli di atleti famosi e di alto livello, che hanno visto i loro test positivi automaticamente falsificati“.

Parole dure anche da parte di Thomas Bach, presidente del CIO: “Andremo persino oltre alle indagini di McLaren. Lui ci ha chiesto di testare altre 100 provette di Sochi, rispetto a quelle che aveva già analizzato in passato. Ma non ci accontentiamo, ritesteremo tutti gli atleti russi che hanno partecipato a quell’Olimpiade. Se verrà provata la strategia della truffa, io personalmente sono per la squalifica a vita di atleti e dirigenti di qualsiasi livello”.

Pare che almeno quattro ori di Sochi 2014 abbiano manomesso le provette con del normale sale da cucina, così come molti altri medagliati hanno alterato i loro campioni di urina.

Insomma, un vero e proprio sistema statale di elusione e manomissione dei controlli, teso a vincere barando.

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