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Tuffi, Tania Cagnotto: “Ho dato tutto per il mio sport. In Italia non si investirà mai nelle discipline diverse dal calcio!”

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La più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi e sportiva dell’anno 2016, Tania Cagnotto ha chiuso col botto la sua carriera fatta di 62 medaglie internazionali (34 ori, 15 argenti e 13 bronzi), conquistando un argento nel syncro con Francesca Dallapè ed il bronzo nei tanto amati/odiati 3 metri alle Olimpiadi di Rio 2016. Numeri impressionati che dalla vasca la bolzanina riproporrà nella danza impegnata nel talent di FoxLife Dance dance dance.

Mi è sempre piaciuta l’idea di fare un’esperienza del genere, ballare è una delle cose che mi piace di più – ammette l’ex tuffatrice azzurra, intervista da il Fatto Quotidiano, che aggiunge – Ci sono tante differenza rispetto ai tuffi dal momento che in questa disciplina sono sempre stata rigida e dura mentre nella danza devo riuscire a sciogliermi. E poi il mondo dello spettacolo è molto diverso da quello della piscina”.

La Cagnotto non si nasconde dietro un dito ed affermandosi fiera di aver posato anche per Playboy ha espresso condivisione circa la decisione di molti atleti famosi di cimentarsi nei talent: “Trovo giusto che in alcuni momenti della propria carriera si prendano strade diverse. L’importante è non uscirne male, che è un attimo: dipende sempre da come uno si pone. Io mi sono divertita”.

In merito alla sua decisione di ritirarsi dalle competizioni, Tania non esprime alcun ripensamento affermando che: “Ho smesso a livelli alti. Mi definisco un’atleta ritirata. A maggio farò una gara d’addio per la Guardia di Finanza, ma non ha nulla a che vedere con quello che facevo prima. Ho avuto la fortuna di poter chiudere in bellezza, raggiungendo il massimo all’ultima Olimpiade, ma anche ho dato tutto in questo sport. E ho bisogno di cambiare vita. In particolare, mi piacerebbe poter trasmettere ai bimbi ciò che ho imparato”.

Perentorio poi il giudizio dell’ex atleta olimpionica relativamente alla scarsa importanza data alla sua disciplina: “Lo trovo profondamente ingiusto. Noi rispetto all’allenamento di un calciatore facciamo il quadruplo della fatica. Ma non è colpa loro, è responsabilità del sistema italiano che funziona così e dubito che possano cambiare le cose. Non investiranno mai così tanto negli sport come i tuffi o la ginnastica – ammonisce la Cagnotto che precisa – La Finanza mi ha ha sostenuto da quando avevo 18 anni e la ringrazio: altrimenti non avrei potuto arrivare dove sono arrivata. Dovrebbe esserci meno differenza economica tra noi ed il calcio, non fa bene neanche a un ragazzo di 20 anni diventare miliardario in poco tempo. Ma so che tanto non cambierà nulla. E allora ballo“.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da Deepbluemedia

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