Editoriali

Un 2016 entusiasmante per lo sport azzurro. Italia al vertice mondiale, ma non mancano le lacune

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Al crepuscolo del 2016, è arrivato il momento dei bilanci. E’ stato di sicuro un anno eccellente per lo sport italiano, capace di esprimersi al meglio nei grandi appuntamenti internazionali.

Nona sia alle Olimpiadi sia alle Paralimpiadi di Rio 2016, l’Italia si è confermata nuovamente tra le grandi potenze mondiali. E dire che le premesse, questa volta, apparivano tutt’altro che rosee…La spedizione tricolore era arrivata in Brasile accompagnata da stime che non lasciavano presagire un bottino così ricco. Il campo ha emesso un verdetto differente, tuttavia è chiaro come lo sport azzurro sia stato ‘salvato’ dal rendimento eccezionale di alcune discipline, in primis quelle di precisione: dai soli tiro a volo e tiro a segno, infatti, sono arrivate ben 4 medaglie d’oro, la metà del totale.

I grandi risultati estivi, dunque, non devono celare diverse lacune ancora decisamente evidenti. Troppi sport si reggono sull’apporto di pochi fuoriclasse, denotando un movimento complessivo spesso non all’altezza della situazione. Eclatante il caso del nuoto: al di là dei trionfi di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti ed incassato l’amaro quarto posto di Federica Pellegrini, il resto della squadra ha collezionato eliminazioni in serie, sovente con prestazioni molto distanti dai primati personali di ciascun atleta.

Se alcune discipline stanno vivendo una solida rinascita (su tutte judo e ciclismo su pista), altre continuano a vivere sotto il cielo dell’anonimato. Pare ben lungi dal termine la crisi dell’atletica, orfana dello sfortunato Gianmarco Tamberi e tornata a casa senza medaglie dalle Olimpiadi. Altri sport, invece, ai Giochi non erano neppure presenti, come ad esempio il taekwondo, dove il ricambio generazionale, per ora, non ha portato eredi degni di fuoriclasse del passato come Carlo Molfetta e Mauro Sarmiento.

Hanno ben figurato gli sport di squadra, anche se è mancato qualcosa per afferrare la vittoria. L’oro olimpico resta tabù per la pallavolo maschile, sconfitta in finale da un Brasile che mai come questa volta sembrava ampiamente alla portata. La pallanuoto non tradisce mai, come testimonia il doppio podio agguantato da Setterosa e Settebello, entrambe compagini dal grande futuro con una base di giovani che produrrà ancora risultati importanti nel prossimi eventi. Ci ha fatto sognare anche la Nazionale di calcio, spinta da Antonio Conte a superare i propri limiti, prima di arenarsi ai rigori contro la Germania nei quarti di finale degli Europei.

Per analizzare ogni singolo sport nel dettaglio, vi rimandiamo al tradizionale Pagellone di fine anno che pubblicheremo nei prossimi giorni.

E’ stata una stagione sensazionale anche per gli sport invernali, dove sono arrivate ben cinque Coppe del Mondo, con risultati che erano sempre rimasti proibiti in passato. Rimarranno scolpiti nella storia i trionfi di Peter Fill (sci alpino, discesa libera), Federico Pellegrino (sci di fondo, sprint), Dorothea Wierer (biathlon, individuale), Michela Moioli (classifica generale snowboardcross) e Roland Fischnaller (snownoard, PSL).

All’appello, come da ormai diversi anni, continuano a mancare i motori. Se la Ferrari resta prigioniera di una crisi tecnica e di idee di ardua soluzione, nel Motomondiale un titolo iridato manca ormai nel 2009, anche se i giovani di talento non mancano ed il 2017 potrebbe rappresentare finalmente l’anno buono per infrangere il tabù.

Nel complesso, dunque, si chiude un anno assolutamente positivo per lo sport italiano, da 8 in pagella.

federico.militello@oasport.it

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