Ciclismo

Vincenzo Nibali ribalta il Giro d’Italia 2016: dietro 5 minuti, compie un’impresa leggendaria

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Vincenzo Nibali e il Giro d’Italia 2016. Una storia d’amore lunga e complessa, che però si è conclusa con il lieto fine. Una vittoria sofferta, rincorsa, quasi persa ma ripescata negli ultimi due giorni di corsa con altrettanti colpi da autentico maestro del pedale.

Debilitato da problemi fisici nella fase centrale della corsa rosa, lo Squalo dello Stretto sembrava aver abbandonato ogni velleità di successo, attardato rispetto alla maglia rosa dell’olandese Stecen Kruijswijk e dal colombiano Esteban Chaves. Il primo, di fatto, si è autoeliminato cadendo in discesa sul forcing proprio dell’azzurro, che tra due muri di neve si è lanciato in una picchiata che ha riaperto le sorti della competizioni.

Poi l’ultimo miracolo, per chiudere definitivamente il gap su Chaves e scavalcarlo per andarsi a prendere la seconda maglia rosa della carriera, la più difficile. Vinta con testa, cuore e coraggio, supportato da Beppe Martinelli in ammiraglia che ha mosso saggiamente le pedine a sua disposizione per mettere Nibali nelle migliori condizioni possibili in un tripudio di conoscenza ciclistica a servizio del messinese e del pubblico italiano, assiepato sulle strade e davanti ai televisori per spingerlo verso il Trofeo senza Fine.

Vincenzo Nibali ha vinto, pur senza dominare, da umano, forse troppo umano. Ha conosciuto la critica, si è esposto quando era più debole con la forza che possiede solamente chi è consapevole delle proprie capacità. L’impresa di Nibali ha avuto anche l’effetto di riavvicinare il grande pubblico al ciclismo, estasiato dai suoi voli sulle Alpi, scenario naturale delle grandi imprese della storia di questo sport. E Vincenzo, tra i grandi della storia, ci è entrato in maniera definitiva.

Foto: Cometto Boschetti

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