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Volley, SuperLega – Il Pagellone del girone d’andata: Civitanova Regina, Modena da big, Trento conferme, Perugia si riprende, Sora rivelazione
Si è concluso il girone d’andata della SuperLega. Dopo 13 combattute giornate, il massimo campionato italiano di volley maschile ha espresso i primi verdetti consegnando il platonico titolo d’inverno e definendo la griglia della Coppa Italia da cui sono rimaste escluse solo due squadre.
È una SuperLega ad altissimo tasso tecnico, infarcita di campioni, spettacolare e con tanto pubblico sugli spalti (salvo alcune eccezioni), proseguendo sul traino dell’argento conquistato alle Olimpiadi di Rio 2016. Lotta apertissima al vertice con quattro squadre raccolte in quattro punti: le corazzate sono una dietro l’altra, seguite a loro volta da Piacenza e Verona. Come era nei pronostici della vigilia.
Analizziamo meglio la situazione proponendo il nostro super pagellone di metà campionato. Come si sono comportate le varie squadre al giro di boa? Ti basterà cliccare sulle varie pagine per conoscere voti e giudizi di tutte le 14 formazioni di SuperLega (in ordine di classifica generale).
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CIVITANOVA: 8,5. È vero che la Lube si è laureata Campionessa d’Inverno vincendo 11 partite, ma ha perso anche due big match (1-3 a Trento e 2-3 a Modena). Due trasferte che non hanno sorriso agli uomini di Blengini e che possono suonare come un campanello d’allarme: la rincorsa allo scudetto passerà proprio da questi incontri di cartello e bisognerà avere la freddezza, la forza tecnica e il carisma giusto per uscirne vincitori.
La squadra si è dimostrata probabilmente più valida di quanto ci si aspettava alla vigilia. Le cessioni di Miljkovic e Podrascanin potevano aver indebolito la rosa di Civitanova che invece ha trovato nuovamente il talento dell’infinito Sokolov, opposto dalle mille facce e dal braccio sempre caldissimo. Ha il tallone d’Achille degli “infortuni” facili e la mancanza di un sostituto all’altezza potrebbe farsi sentire nel prosieguo della stagione. Si conferma ad alti livelli anche Osmany Juantorena, Pantera irriducibile che dopo l’argento conquistato alle Olimpiadi ha ora il desiderio di vincere qualcosa anche con il club. Bella la “scoperta” del centrale Candellaro che si interscambia con Cester accanto a Stankovic.
L’obbligo di schierare i tre italiani in campo è sempre una costrizione a cui la Lube fatica ad ottemperare. Per farlo ha dovuto puntare su un libero italiano, lasciando fuori il fenomeno Grebennikov.
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TRENTO: 8/9. I dolomitici si sono spinti oltre le attese della vigilia e hanno concluso il girone d’andata a un solo punto di distacco da Civitanova. I ragazzi di Lorenzetti, confermato fino al 2019 e vera arma in più di questa squadra, si sono trovati addirittura al comando della classifica dopo la nona giornata e hanno avuto addirittura la possibilità di andare in fuga, sfumata perdendo contro Piacenza nel recupero.
Nelle ultime giornate i vicecampioni d’Europa sono andati un po’ in crisi ma anche nei momenti di difficoltà sono riusciti a spuntarla, vincendo i tie-break contro Monza e Molfetta. Il carattere non manca mai ai gialloblu, la grinta che il club ha inculcato ai suoi giocatori nel corso degli anni è sempre vivissima. Trento ha battuto Civitanova e Perugia, perdendo però contro Modena e Piacenza.
Da valutare la resistenza sul lungo periodo. Da capire come Trento risponderà nel momento cruciale della stagione. Intanto due aspetti positivi: come minimo ci sono sempre 4 italiani in campo contemporaneamente, spesso e volentieri anche 5 con alcuni picchi di sestetto tutto italiano tranne un elemento; Gabriele Nelli è stato lanciato in pianta stabile, l’opposto promette bene in diagonale con il fenomeno Giannelli, sempre più sorprendente e strepitoso.
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MODENA: 9. La terza della classe ma con un voto più alto della prima. Suona strano ma la differenza è facilmente spiegabile: i Campioni d’Italia hanno vinto tutti gli scontri diretti, hanno dimostrato tutto il loro valore nei big match, confermandosi come la squadra da battere nella SuperLega delle corazzate.
La differenza l’hanno fatta le due clamorose sconfitte consecutive contro Monza (al PalaPanini) e Molfetta. Un doppio 3-1 che esplica al meglio le difficoltà riscontrate dai Canarini quando sono costrette a giocare senza Earvin Ngapeth. Il fenomeno francese è l’uomo in più della formazione guidata da coach Piazza, con lui in campo cambiano tutte le carte in tavola, il suo martello è spesso sollecitato per scardinare le difese avversarie. Quando Monsieur Magique si è infortunato, gli emiliani hanno sentito il contraccolpo non riuscendo quasi più a giocare.
Da annotare anche le prestazioni di qualità di Luca Vettori, ha sorpreso in positivo il tanto atteso palleggiatore Santiago Orduna chiamato nel difficile compito di sostituire Bruninho. Max Holt ha confermato di essere uno dei migliori centrali al mondo, in coppia sia con Kevin Le Roux che con Matteo Piano.
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PERUGIA: 7,5. Il voto è un po’ la media tra la gestione Kovac e la panchina di Lorenzo Bernardi, Mister Secolo sbarcato in Umbria a metà stagione e già capace di ribaltare lo stato d’animo dell’ambiente, ora decisamente più galvanizzato e positivo.
I Block Devils, nel giro di una settimana, avevano perso i tre attesissimi big match contro Modena, Civitanova e Trento. Una tripletta che ha stordito Ivan Zaytsev e compagni, partiti con ambizioni da scudetto e trovatisi in men che non si dica a 10 punti dalla vetta e in piena crisi di gioco.
Poi il recupero dell’opposto Aleksandar Atanasijevic, l’arrivo di Lollo (quattro vittorie consecutive per 3-0 in campionato), il crescendo dello Zar e Perugia ha cambiato volto, blindando il quarto posto e riducendo il distaccato dal primo posto, ora distante solo 4 lunghezze.
Il potenziale è enorme. Oltre a Zaytsev (ora schierato di banda) e al posto 2 serbo, ci sono anche i centrali Podrascanin (benissimo fin qui) e Birarelli, gli altri schiacciatori Russell (momentaneamente infortunato) e Berger (bella rivelazione). Una corazzata che può ambire a grandi traguardi ma che ora deve dire la sua contro le grandi.
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PIACENZA: 7,5. Si conferma la mina vagante del torneo, la classica outsider in grado di far saltare il banco. Le nove vittorie nelle ultime undici partite giocate esprimono al meglio il valore degli emiliani, capaci di battere Trento e di mettere in seria difficoltà Modena.
Le due sconfitte iniziali con Civitanova e Perugia sono arrivate quando l’assetto era ben diverso da quello attuale. La trazione anteriore tutta cubana con l’opposto Hernandez, il regista Hierrezuelo e lo schiacciatore Marshall (lunghe polemiche sul suo mancato status da italiano) è l’arma in più a disposizione di Giuliani che deve fare le acrobazie per avere i tre italiani in campo, a volte giocandosi anche la carta dell’eterno Samuele Papi che in un paio di occasioni è stato il migliore in campo.
La scoperta di Clevenot ha rappresentato la carta in più ma Simone Parodi andrebbe recuperato. Intanto un bel quinto posto al giro di boa ma la convinzione che questa Piacenza può fare ancora di più.
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VERONA: 5. Una delle più grandi delusioni di questo girone d’andata. Gli scaligeri erano partiti per fare un campionato di altissima classifica, erano considerati solo un gradino sotto alle quattro big e invece sono letteralmente crollati. Cinque sconfitte consecutive (un quadruplo 3-0 contro le grandi), gioco deficitario, coach Giani che è stato affiancato dal DT Angelo Frigoni, tante incomprensioni e l’incapacità di confermare le attese della vigilia.
Verona ha salvato il sesto posto al termine del girone d’andata grazie alla vittoria ottenuta nell’ultima giornata ma ora si attende un pronto riscatto. Mitar Djuric, Uros Kovacevic, Michele Baranowicz, Aidan Zingel, Simone Anzani e ora l’arrivo di Luigi Randazzo: gli uomini per fare bene ci sono ma ora occorre riordinare le idee e ripartire da zero.
CLICCA SU PAGINA 8 PER MONZA
MONZA: 7. I brianzoli hanno espugnato il PalaPanini, firmando una delle imprese di questa prima parte di stagione. Il settimo posto al termine del girone d’andata è soddisfacente, in linea con le aspettative della vigilia. Peccato per i tre punti lasciati a sorpresa sul campo di Sora nelle prime battute dell’anno ma il sussulto contro Modena e i punti raccolti negli altri match sono più che soddisfacenti.
I talenti di Hirsch, Fromm e Jovovic fanno la differenza e possono mettere in difficoltà le grandi. Attenzione al Gi Group che potrà sorprendere tutti.
CLICCA SU PAGINA 9 PER VIBO VALENTIA e PADOVA
VIBO VALENTIA: 6,5. I calabresi sono tornati nel massimo campionato e subito sono stati protagonisti. Ottavo posto, cinque vittorie, un buon gioco con il solito Coscione a dirigere e le scoperte Michalovic e Fejdek. Le vittorie su Piacenza e Verona, il punto strappato a Perugia sono stati i momenti salienti.
PADOVA: 5. Avvio scoppiettante, poi lento declino che ha fatto scivolare i veneti al nono posto. Il prolungarsi dell’infortunio di Averill, il gioco di Maar che è stato meno spumeggiante, Giannotti a fase alterne hanno fatto le differenze. I ragazzi di Baldovin dovranno correre prontamente ai ripari perché da questa squadra è lecito aspettarsi di più.
CLICCA SU PAGINA 10 PER RAVENNA, SORA e MOLFETTA
RAVENNA: 6,5. Il decimo posto con 13 punti e 4 vittorie non rende giustizia al buon livello di gioco della compagine romagnola che ha sempre fatto soffrire le grandi. È mancato qualche punto, più per difficoltà di testa che tecniche. La scelta di giocare con i giovani (Spirito e Ricci su tutti) piace e convince, in più il bomber Torres che fa la differenza. Peccato per l’infortunio di Lyneel sul finire del girone d’andata.
SORA: 8. La rivelazione della SuperLega. Neopromossa, alla prima apparizione in assoluto nel massimo campionato, la squadra laziale si è dimostrata arrembante, motivata, mai doma, capace di generare entusiasmo. Quattro vittorie (di lusso quella ottenuta contro Monza), un set conquistato contro la corazzata Lube, undicesimo posto in classifica e qualificazione alla Coppa Italia! Bomber Miskevich e l’icona Rosso le due novità di maggior interesse.
MOLFETTA: 6/7. Hanno battuto Monza, hanno trascinato Perugia e Trento al tie-break. Contro le corazzate i pugliesi non hanno mai deluso, eppure sono soltanto dodicesimi, qualificati alla Coppa Italia quasi per il rotto della cuffia. Una partenza difficoltosa, poi il cambio di panchina e una rapida crescita che dovrà proseguire anche nel girone di ritorno. Showman indiscusso un superlativo Giulio Sabbi, capocannoniere della SuperLega! Lodevole la scelta di giocare con due centrali giovani come Polo e Vitelli.
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LATINA: 4. L’arrivo di Bagnoli ha parzialmente invertito la rotta, la vittoria ottenuta all’ultima giornata ha aumentato l’entusiasmo ma era lecito aspettarsi qualcosina in più. Gli infortuni a fase alternata di Fox Fei hanno certamente compromesso il potenziale dei laziali, finiti al penultimo posto e anche con una tifoseria davvero molto ridotta (i numeri del PalaBianchini sono tra i più bassi di tutta la SuperLega).
MILANO: 3. I meneghini sono stati falcidiati dagli infortuni e dalle assenze (a rotazione Skrimov, Starovic, Hoag, Sbertoli) ma l’ultimo posto in classifica con due sole vittorie all’attivo non era prevedibile alla vigilia, considerando i mezzi a disposizione. Solo due vittorie all’attivo, tanta confusione e incapacità di reagire. Non sarà facile risalire la china.
(foto Lube Volley)