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Atletica, World Indoor Tour 2017 – La prima tappa di Boston non regala botti: Chelimo e Stefanidi i big in luce, Record del Mondo della staffetta medley

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A Boston (USA) si è disputata la prima tappa del World Indoor Tour 2017 di atletica leggera, il mini circuito internazionale voluto dalla IAAF per mettere in risalto anche la stagione al coperto. Pochi big rispondono presente all’appuntamento e il meeting non decolla, salvo un paio di piccoli lampi.

 

La notizia della serata è il Record del Mondo della Staffetta Medley Indoor, disciplina poco conosciuta in Europa ma molto apprezzata oltreoceano: prima frazione da 1200m, poi a seguire 400m, 800m e 1600m. Sydney McLaughlin, Emma Coburn, Brenda Martinez e Jenny Simpson piazzano uno strepitoso 10:40.31, abbattendo di oltre due secondi il primato precedente che reggeva dal 2015 (10:42.57).

 

60 METRI (maschile) – Il foto finish premia il britannico Harry Aikines-Aryeetey che con il suo 6.66 sconfigge il cinese Zhenye Xie, arrivato con lo stesso tempo. Completa il podio lo statunitense Deondre Batson (6.71). Jeff Henderson, Campione Olimpico di salto in lungo, si è cimentato nello sprint concludendo al sesto posto (6.76).

60 METRI (femminile) – Rasoiata di English Gardner. La statunitense ha la meglio sulla connazionale Dezerea Bryant: 7.17 contro 7.19, alle loro spalle la giamaicana Schillonie Calvert (7.30).

 

3000 METRI (femminile) – Una delle gare più attese del meeting. La kenyota Hellen Onsando Obiri ha battuto l’olandese Sifan Hassan in un duello da urlo: finisce 8:39.08 contro 8:40.99. Terza piazza per la statunitense Shannon Rowbury (8:41.94).

3000 METRI (maschile) – Tutto secondo pronostico: il vicecampione olimpico dei 5000m si impone. Fa festa infatti lo statunitense Paul Kipkemoi Chelimo (7:42.39) che ha la meglio sul britannico Andrew Butchart (7:42.97) e l’etiope Hagos Gebrhiwet (7:43.04).

 

SALTO CON L’ASTA (femminile) – L’attesissimo scontro diretto tra Ekaterini Stefanidi e Jennifer Suhr non c’è stato. La primatista mondiale al coperto, infatti, non è riuscita a centrare la misura di ingresso e così si è imposta la Campionessa Olimpica con 4.63 che ha però dovuto faticare per avere la meglio sulla promettente Alysha Newman (4.53). Terzo posto per la statunitense Mary Saxer (4.28).

SALTO IN ALTO (maschile) – Si vola molto basso, complice anche un parterre ridotto a soli quattro atleti. Trionfa il bahamense Donald Thomas (2.28) davanti al canadese Michael Mason e allo statunitense Allex Austin che condividono il secondo posto (2.25).

SALTO TRIPLO (femminile) – Vittoria della portoghese Patricia Mamona (14.01) in una gara con solo quattro partecipanti. Livello modesto, secondo posto per la ghanese Nadia Eke (13.46) che precede la svedese Erika Kinsey (12.99).

SALTO IN LUNGO (maschile) – Otto metri lontanissimi per un parterre di secondo piano. Si impone l’australiano Fabrice Lapierre che salta 7.80 come lo svedese Michel Tornéeus ma si impone grazie a una seconda migliore misura. Terzo posto per il giamaicano Damar Forbes (7.68)

 

800 METRI (femminile) – Si attendeva Marina Arzamasova ma la Campionessa del Mondo è solo quinta (2:04.85) nella gara vinta dalla statunitense Charlene Lipsey (2:02.01) sull’etiope Habitam Alemu (2:02.38) e sulla britannica Lynsey Sharp (2:02.88).

300 METRI (maschile) – Solo quattro atleti al via, tutti statunitensi. Si impone Noah Lyles (32.67) su Vernon Norwood (33.17) e Gil Roberts (33.70).

300 METRI (femminile) – Quinte atlete statunitensi ai nastri di partenza. Sul podio salgono Courtney Okolo (36.87), Jessica Beard (37.37) e Candace Hill (37.42).

600 METRI (maschile) – Doppietta statunitense firmata dalla stella Duane Solomon (1:16.36) e Donavan Brazier (1:16.57), alle loro spalle il trinidegno Renny Quow (1:17.50).

MIGLIO (maschile) – Classica distanza anglosassone in cui trova spazio lo statunitense Matthew Centrowitz (3:55.78), bravo a battere il kenyota Vincent Kibet (3:56.09) e il britannico Jake Wightman (3:57.24).

 

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