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Calcio, Mondiali 2026: quali sono i cambiamenti? I club europei non ci stanno

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Non c’è che dire. Il passaggio da 32 a 48 squadre per la fase finale dei Mondiali di calcio 2026 non riscuote grandi consensi. Dopo l’ufficializzazione da parte della Fifa di questo nuovo format che sarà illustrato dal presidente della Federazione Internazionale Gianni Infantino in una conferenza stampa al termine dei lavori del Consiglio, le reazioni sono state estremamente negative.

Ribadiamo che, sul principio, non siamo favorevoli ad un allargamento della Coppa del mondo. Non vediamo i vantaggi di modificare il format attuale che si e’ dimostrato perfetto da tutti i punti di vista – quanto sostengono i club europei ed attraverso una notata la European Club Association fa sapere anche: “Non capiamo l’urgenza di una tale decisione, visto che mancano nove anni prima che sia applicabile. Una decisione presa per motivi politici più che sportivi, una situazione secondo noi deprecabile

Una posizione piuttosto dura quella manifestata anche dal presidente della Liga spagnola, Javier Tebas, che ha aspramente criticato l’iniziativa e l’agire di Infantino: “Si comporta come Blatter, il suo predecessore – le prime parole sull’Equipe nel n.1 del campionato spagnolo che ha aggiunto –  Il metodo utilizzato non è accettabile. Infantino ha incontrato due mesi fa l’associazione mondiale delle Leghe e in quell’occasione ci ha assicurato che ci avrebbe consultato, invece non l’ha fatto“.  Tebas ricorda poi nel suo intervento l’importanza delle squadre e delle società in termini economici: L’industria del calcio è mantenuta dai club e dalle Leghe, non grazie alla Fifa che invece fa politica” – la stoccata finale dell’iberico.

Ma cosa cambia davvero? Con il nuovo sistema le nazionali verranno suddivise in 16 gironi da tre. Le prime due classificate di ogni raggruppamento si qualificheranno ai sedicesimi di finale, dando inizio alla fase ad eliminazione diretta. Un percorso che porterà fino alla finale per il primo e terzo posto. La durata della rassegna resta immutata mentre vi è un aumento considerevole di partite: da 64 si arriverà ad 80 incontri. Sarà un bene o un male per il movimento calcistico mondiale? Difficile rispondere al quesito. Indubbiamente i giocatori dovranno prepararsi ad uno sforzo supplementare notevole che arricchirà di ulteriori impegni la già densa attività agonistica.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da profilo twitter Fifa

2 Commenti

1 Commento

  1. Nany74

    11 Gennaio 2017 at 18:46

    Di solito non scrivo di calcio, ma qualcosa ricordo per cui dico la mia anche qui. Noto con piacere (in senso ironico…) che in ogni sport c’è sempre la figura di questo o quel dirigente che fa tutto senza chiedere a nessuno. Bene, un ottimo sistema per sputtanare il movimento. Sono d’accordo che 48 squadre significa molte più partite inutili, tanto quelle forti sono sempre le stesse……
    Pazienza però questo fatto del numero di partite, mi preoccupa di più l’idea di fare i mondiali durante l’inverno. Me lo vedo il Barcellona che, nel bel mezzo di campionato e Champions, ti molla i suoi giocatori strapagati per fare un mondiale dove….magari ritornano mezzi azzoppati e ti fumi il resto della stagione. Sarà la sagra del finto infortunio alla prima uscita, col risultato che le partite diventeranno stile “scapoli-ammogliati” con San Pietro sulla traversa (cit. da Fantozzi). Ci sarà da ridere…e magari convocano anche me, tanto per far numero!

  2. Luca46

    10 Gennaio 2017 at 20:32

    Penso che non sia ne un bene ne un male. E’ solamente inutile avere 48 squadre. Ci saranno più partite ma probabilemte molte non saranno seguite. Un girone da 3 squadre nel quale due passano toglie completamente il phatos alla prima fase. Secondo me per ora è ottimo il format che si stava adoperando.
    Adesso però è chiaro come ha fatto Infantino ad prendere la presidenza. Sicuramente chi ha spinto per un mondiale a 48 squadre sono nazioni calcisticamente poco significanti.

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