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Ciclismo, Luca Paolini: “Smetto, ma la bicicletta resta la mia vita”

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Luca Paolini smette e riparte. A 40 anni, compiuti ieri, il milanese ha rilevato un bar nel centro storico di Como, il primo progetto della seconda fase della sua vita. Il Gerva ha detto definitivamente addio al ciclismo pedalato, nonostante la squalifica per positività alla cocaina sia scaduta lo scorso 10 di gennaio: “Mi sono allenato duramente, ero tornato in forma – dice alla Gazzetta dello sport in edicola oggi – Ma ho trovato le porte chiuse. All’Astana Vinokourov mi ha detto che con la squalifica che avevo avuto non poteva prendermi. Detto da lui mi ha fatto sorridere. Mi sarebbe piaciuto provare con la nuova Bahrain-Merida, ma la cultura araba non permette alcun errore con alcol e droga. Eppure ho continuato a crederci, mi ero messo una scadenza in testa, le feste di Natale. Non è successo nulla e ci sono rimasto con l’amaro i bocca. Intendiamoci, so di aver fatto male al ciclismo. Però prima avevo anche dato tanto“.

Un bronzo ai Mondiali nel 2004 e un terzo posto magico alla Milano-Sanremo del 2003 quando ha pilotato in maniera sublime Paolo Bettini alla vittoria, Paolini non ha chiuso la porta al ciclismo: “Il  caffè Monti l’ho rilevato assieme ad altri tre soci, l’idea è quello di fare lo stesso con altri locali storici della zona. Ma ho anche altre cose in testa, come progetti legati a turismo e ciclismo, o l’abbigliamento sportivo. La bicicletta resterà sempre la mia vita, è il ciclismo agonistico che non ne fa più parte“.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

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