Seguici su

Ciclismo

Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Ho ancora davanti quattro buone stagioni e voglio vincere con la maglia azzurra”

Pubblicato

il

Vincenzo Nibali è sicuramente il numero uno del ciclismo italiano e avrà come grande obiettivo di quest’anno il Giro 2017 e sarebbe il terzo trionfo dopo quelli del 2013 e 2016. Il siciliano è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport e si è soffermato subito sulla possibilità di vincere il suo quinto grande giro (ha vinto anche Vuelta 2010 e Tour 2014).

“Averne a casa già quattro però non è poco. -spiega Nibali – Nei momenti difficili mi capita di guardare indietro e pensare che qualcosa ho fatto. Il pubblico si aspetta sempre la vittoria e se non arriva sembra che hai fallito, ma sconfitta e fallimento non sono sinonimi. Poi non sono più giovane, ho superato il giro di boa. Davanti ho meno anni da pro di quanti ne abbia già fatti”.

Nibali che si considera arrivato alla definitiva maturazione e presenta anche il suo futuro, con uno sguardo all’azzurro: ” Comincio ad essere uno dei più esperti. L’apice un corridore lo raggiunge tra i 30 e i 32 anni. Io vedo davanti a me quattro buone stagioni e vorrei cercare di togliermi anche una bella soddisfazione in maglia azzurra, poi chissà, ma non voglio pensarci. Ho una nuova squadra, un grande progetto triennale. Diverse realtà mi hanno cercato, non solo quella del signor Segafredo. Gli altri team hanno accettato silenziosamente la mia scelta, nella quale più dei soldi ha contato il fatto che la squadra fosse costruita intorno a me”.

Vincendo il Giro, il siciliano raggiungerebbe campioni del passato come Alfredo Binda o Felice Gimondi. “Sono simboli di un altro ciclismo. Lontano se non lontanissimo. Io ho visto tante immagini, ho letto un po’ di quelle epoche, ma credo di non essere mai riuscito a capire che sport fosse. A volte penso che avrei voluto essere un ciclista del passato, per capire davvero che cosa si provasse ad esserlo. Immaginare è bello, ma non puoi comprendere tutto fino in fondo”.

Scelta particolare anche sulla tappa più bella della sua carriera: “Non è facile, ma forse scelgo un giorno in cui non ho vinto, quello del pavè verso Arenberg nel Tour 2014, come il più speciale. Sempre a schivare cadute,, il terzo posto di giornata con il consolidamento della maglia gialla, il mal di gambe che non se ne andava neanche alla sera tardi”.

Il Giro 2017 arriva con la quarta tappa sull’Etna nella sua Sicilia. Possibile vedere Vincenzo in rosa davanti ai suoi tifosi: “E’ prematuro in generale pensarci e poi essere primo già sull’Etna potrebbe essere troppo presto in chiave vittoria”. 

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Facebook
Clicca qui per seguirci su Twitter

foto Cometti-Boschetto

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità