Combinata nordica
Combinata nordica, Coppa del Mondo 2017. La magia di Chaux-Neuve stavolta non arride ai colori azzurri. E la sfortuna di Frenzel riapre la contesa…
Poca gloria per i colori azzurri al termine della prima Gundersen LH in programma a Chaux-Neuve, sesta tappa della Coppa del Mondo 2016/17 di combinata nordica. Sul percorso che nel 2012 vide trionfare Alessandro Pittin per tre volte in tre giorni consecutivi e segnò un anno fa la prima vera ribalta internazionale per Samuel Costa, gli italiani stavolta si sono dovuti accontentare di restare nelle posizioni di rincalzo ad ammirare desolatamente lo strapotere tedesco sulle nevi francesi.
Pittin non è riuscito neppure a qualificarsi per la gara individuale, chiudendo all’ultimo posto il Provisional Competition Round di ieri, mentre Costa ha dato a lungo l’illusione di poter competere per le prime posizioni, salvo poi cedere nel finale a causa dello sforzo profuso per chiudere il gap che lo separava dai primi. Il 14° posto al traguardo non può certo rappresentare un risultato soddisfacente, ma non toglie nulla ai progressi del bolzanino, capace di tenere testa ai migliori per oltre metà gara pur palesando ancora limiti nel cambio di passo e soprattutto in volata.
L’ottavo posto parziale dal trampolino HS118 conferma una volta di più la sua straordinaria competitività nel salto, rafforzata da una solidità nel fondo che gli consente di restare a contatto con il gotha della disciplina anche nelle parti più tecniche sugli sci stretti. Ma negli sprint di gruppo manca ancora il guizzo del campione per poter ambire al tanto atteso podio individuale, risultato a cui punterà con decisione anche nella Gundersen di domani.
L’unico azzurro che può definirsi davvero contento della prova odierna è Raffaele Buzzi, che ha portato a termine la sua prima gara completa dopo il lungo stop, chiudendo 41° a quasi 5 minuti dal vincitore ma acquisendo la consapevolezza di essere finalmente a posto dal punto di vista fisico e atletico.
La prima Gundersen di Chaux-Neuve, inoltre, è stata contraddistinta dalla sfortuna del cannibale tedesco Eric Frenzel, detentore delle ultime quattro Coppe del Mondo. Il fuoriclasse teutonico sembrava destinato ad un’altra agevole vittoria dopo il terzo posto conquistato nel salto, ma la rottura di un bastoncino lo ha costretto a pagare dazio nei confronti del suo più agguerrito rivale, il connazionale Johannes Rydzek, oggi trionfatore e distante in classifica appena 34 punti. Frenzel non è riuscito neppure a salire sul podio, interrompendo un dominio che durava ormai da diverse gare e infondendo fiducia nei suoi avversari, ingolositi dalla ghiotta occasione che oggi il fenomeno tedesco ha involontariamente concesso.
Merita una menzione anche il finlandese Hannu Manninen, che è tornato a gareggiare dopo l’esperimento di Lahti per testare la sua competitività anche lontano dalle nevi di casa. Ebbene, stavolta il cigno di Rovaniemi non ha convinto appieno e ha disputato una prova anonima, al termine della quale non è riuscito ad andare a punti, chiudendo 36° con quasi 3 minuti di distacco da Rydzek. Manninen dovrebbe proseguire l’esperimento almeno fino ai Mondiali, che si disputeranno a Lahti fra poco più di un mese, dopodiché deciderà se è il caso di proseguire ancora o appendere definitivamente gli sci al chiodo.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Facebook Samuel Costa