Combinata nordica
Combinata nordica, Val di Fiemme 2017. Samuel Costa nell’élite mondiale, ma Frenzel è un alieno
Non muta il copione della Coppa del Mondo 2016/17 di combinata nordica dopo la quinta tappa della competizione che si è disputata durante lo scorso weekend nella Val di Fiemme. La Germania fa 10 su 10 e continua a dominare la scena con i suoi due principali interpreti, Eric Frenzel e Johannes Rydzek, che hanno monopolizzato la classifica anche nelle due Gundersen in Trentino, occupando le prime due caselle nello stesso identico ordine della generale. Eric Frenzel, in particolare, sembra proprio non avere rivali e il suo strapotere si è tramutato in due gare vinte in solitaria, nel corso delle quali ha lasciato agli avversari soltanto le briciole. Con sei successi nelle ultime otto prove individuali, Frenzel ha preso decisamente il largo nella classifica di Coppa del Mondo e ha messo una seria ipoteca sulla conquista della sua quinta consecutiva sfera di cristallo, risultato che lo consegnerebbe automaticamente alla leggenda della disciplina.
Johannes Rydzek, tuttavia, non ha mollato la presa e con due secondi posti ha limitato i danni, sebbene il divario tra i due sia piuttosto ampio sia in classifica (84 punti) che soprattutto in pista. La differenza tra i due rivali tedeschi consiste soprattutto nella diversa capacità di interpretare la prova dal trampolino, specialità in cui Frenzel sta dando il meglio di sé al contrario di Rydzek, costretto per due volte ad impostare una gara di rimonta dopo aver collezionato a malapena un 14° e un 16° posto nel salto. Decisamente negativo il fine settimana di Fabian Riessle, che ha perso terreno in maniera pressoché irrimediabile in classifica generale a causa di due prove non all’altezza della sua innata classe e si trova ora terzo a 293 punti di distanza da Frenzel.
Segnali di risveglio arrivano anche dal team norvegese che, pur privo del suo baby fenomeno Jarl-Magnus Riiber, assente nella prima Gundersen e squalificato nella seconda, ha ottenuto un podio con Magnus Moan, due quarti posti con Joergen Graabak ed Espen Andersen e un quinto con Magnus Krog. Il successo nello Sprint a coppie, inoltre, ha dato un’importante iniezione di fiducia all’intero squadrone scandinavo che, complice una lunga serie di infortuni, sta faticando davvero troppo a carburare.
Gioisce invece l’Italia, che possiede finalmente un atleta in grado di competere ad armi pari con l’élite mondiale dal trampolino lungo e che in prospettiva sembra pronto per giocarsi il podio con i tedeschi e i norvegesi. Samuel Costa sembra entrato in una nuova dimensione con l’avvento del 2017 e il settimo posto conquistato nella prima Gundersen assume una valenza persino maggiore rispetto al quinto e al sesto posto ottenuti a Lahti. Costa, infatti, ha lottato ad armi pari con gli inseguitori di Frenzel nella prova di sabato e ha ceduto soltanto in volata, arrivando al traguardo con un distacco di appena 6 secondi da Johannes Rydzek. L’azzurro, tuttavia, ha fatto ancora meglio il giorno dopo nel Team Sprint, conquistando il primo posto assoluto nel salto e passando il testimone ad Alessandro Pittin nel gruppo di testa della 15 km, conclusa di un soffio al terzo posto.
E proprio Pittin rappresenta la classica croce e delizia della pattuglia azzurra: la sua prova discreta ma non esaltante nello sprint a coppie, infatti, non ha trovato affatto conferma nei Provisional Competition Round delle gare individuali, a cui il carnico non ha preso parte a causa della sua scarsa confidenza col trampolino lungo. Peggio di lui, tuttavia, hanno fatto Armin Bauer, Lukas Runggaldier, Manuel Maierhofer e Mattia Runggaldier, mentre Raffaele Buzzi ha ritrovato confidenza con la neve dopo l’infortunio testando la sua condizione sia nel salto che nella 10 km di sabato, in cui si è ritirato a metà gara.
mauro.deriso@oasport.it
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Facebook
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: FIS Nordic