Dakar 2017, Nona tappa Salta – Chilecito: benvenuti all’inferno torrido. L’assenza di punti di riferimento potrebbe mietere vittime illustri…

Ritorno alle origini. La nona tappa della Dakar 2017, tutta argentina, da Salta a Chilecito (406 km di speciale, distanza totale di 977 km) ricorda tremendamente, non senza lasciare un velo di nostalgia, la “Dakar d’Africa”…

Quasi mille chilometri da coprire interamente in off-road, una prova più dura per i navigatori che per i guidatori, poiché i primi giocheranno un ruolo più che mai decisivo e dovranno “orientare” al meglio i loro piloti, in una landa con pochissimi punti di riferimento che potrebbe mietere vittime illustri.

Rientrati ieri in Argentina, tutti i concorrenti dovranno affrontare il temutissimo “inferno torrido”. Infatti, se Salta è un posto dove ancora si respira, scendendo verso Chilecito si rischia di andare in crisi. A maggior ragione se le temperature si manterranno elevate come sono state nella prima parte della Dakar 2017.

La Salta-Chilecito, fuori pista e navigazione, dopo aver affrontato metà competizione in condizioni pressoché limite in Bolivia, con la stanchezza accumulata e la settimana trascorsa in altitudine, potrebbe vedere i partecipanti commettere errori gravi. Torna per l’occasione anche la formula Super Fiambala lanciata lo scorso anno: i primi cinque camion e le prime dieci auto / moto partiranno nell’ordine del crono realizzato ieri. In pratica, camion, auto, moto e quad scatteranno “mescolati”.

Il britannico Sam Sunderland (KTM) è sempre più primo tra le moto, mentre il francese Sebastien Loeb (Peugeot) è dopo la tappa di ieri il nuovo leader tra le auto. Il connazionale Stephane Peterhansel resta in agguato. Ma l’inferno torrido argentino potrebbe drasticamente rimescolare le carte in tavola. Navigatori, piloti e spettatori sono avvisati!

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: pagina FB Dakar