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Dakar 2017, Quinta tappa Tupiza-Oruro: continuerà la caduta delle stelle? L’inferno in quota boliviano attende, minaccioso, i superstiti…
Continuerà la caduta delle stelle? Day-3 e Day-4 devastanti, nell’economia della Dakar 2017: Nasser Al-Attiyah (auto) e Toby Price (moto) hanno lasciato davvero prematuramente il rally raid più famoso, affascinante e massacrante del mondo. E le premesse della quinta tappa – tutta boliviana – che andrà in scena oggi non sono incoraggianti, anzi…
Stage 5: Tupiza-Oruro, 447 km di speciale, distanza totale di 692 km. Semplicemente, una delle tappe più temute di tutta la Dakar 2017. Non è infatti un caso se i giorni 5°, 6° e 7° erano stati annunciati alla vigilia come quelli che avrebbero fatto “cambiare faccia” alla competizione. Con l’ingresso in Bolivia e l’arrivo fino su al lago Titicaca (3812 metri sopra il livello del mare).
Esperienze ambientali stupende ed indimenticabile, ma fatiche e difficoltà che piomberanno senza pietà sui concorrenti: Tupiza, Oruro e poi La Paz rappresentano le porte d’ingresso del sommo inferno boliviano… Si continua dunque a salire (l’ideale mega-erta era iniziata con la terza tappa San Miguel de Tucuman-San Salvador de Jujuy, ndr), arrivando a superare i 4000 metri di altezza come picco massimo. Da Tupiza a Oruro il terreno si presenterà pieno di insidie, tanto che questa prova è considerata, ripetiamo, una delle più difficili dell’intero percorso.
L’altopiano boliviano la farà da padrone, gli “affanni” cominceranno a farsi sentire con i mezzi che dovranno affrontare una grande varietà di terreni diversi. Nel più puro spirito della Dakar, la giornata sarà caratterizzata da molte sezioni con dune, che complicheranno il percorso degli equipaggi soprattutto nei chilometri finali.
La resistenza di uomini e mezzi risulterà più che mai fondamentale per sopportare l’altitudine ed anche il meteo potrebbe diventare un acerrimo nemico. La pioggia, infatti, potrebbe cambiare molto il grado di difficoltà della tappa odierna. Le precipitazioni di giorno e il cielo sereno di notte porterebbero a inevitabili gelate fatali per i motociclisti.
Per assicurarsi il rientro di tutti i piloti al bivacco per la notte, l’organizzazione ha introdotto quest’anno un sistema di porte che si chiuderanno a una determinata ora; dopo di che non sarà più possibile proseguire la speciale e tutti i concorrenti dovranno rientrare al bivacco. Non sarà più possibile arrivare a notte fonda o addirittura la mattina successiva, prima della partenza dell’ultimo concorrente e ripartire, come avvenuto finora.
L’inferno in quota della Bolivia attende minaccioso tutti i superstiti. Non lasciate ogni speranza, o voi che continuate…
giuseppe.urbano@oasport.it
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Foto: pagina FB Dakar