Artistica
Ginnastica, Aliya Mustafina incinta: riuscirà a tornare per le Olimpiadi 2020? Le mamme vincenti: da Latynina a Chusovitina, rientrate per dominare
La notizia della gravidanza di Aliya Mustafina tiene ancora banco nel circuito della ginnastica artistica. La Campionessa Olimpica alle parallele a Londra 2012 e Rio 2016 è una delle ragazze più amate da tutti gli appassionati: caparbietà, tenacia, il livello tecnico l’hanno sempre messa al centro dell’attenzione.
La Zarina aveva già annunciato che si sarebbe presa un paio di stagioni di pausa dopo aver dato tutto negli ultimi anni e che avrebbe pensato anche a un figlio con il suo Alexey Zaytsev, bobbista sposato a novembre. Detto fatto: la Campionessa del Mondo all-around a Rotterdam 2010 partorirà in estate. La domanda è molto semplice: la 22enne russa riuscirà a tornare in gara e puntare alla qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020?
Non sarà semplicissimo: partorire, riprendere la forma e tornare competitive nella ginnastica artistica è alquanto complesso. Sono sostanzialmente due le atlete che nella storia sono riuscite nell’impresa.
Larisa Latynina dominò i Mondiali di Mosca 1958 quando portava già in grembo la sua Tatyana. Incinta di 5 mesi, la donna più medagliata di tutti i tempi alle Olimpiadi (considerando tutti gli sport) vinse cinque medaglie d’oro (squadre, individuale, parallele, trave, volteggio oltre all’argento al corpo libero). Dopo la gravidanza ritornò subito al top e alle Olimpiadi di Roma 1960 conquistò il titolo individuale e a squadre oltre a quello al quadrato, salendo sul podio in tutti gli eventi!
Sono numeri sbalorditivi ma naturalmente parliamo di un’altra ginnasta, di un’altra epoca: è quasi impossibile fare un confronto con lo sport contemporaneo, basato su piccoli dettagli e su una preparazione spasmodica, in cui la concorrenza è davvero elevata.
La mamma ginnasta più famosa è però indubbiamente Oksana Chusovitina, a 41 anni ancora in attività e con ben sette Olimpiadi alle spalle. L’uzbeka partorì il suo Alisher nel 1999 che poi ebbe problemi di salute e venne curato in Germania. Proprio per questo motivo decise di cambiare la propria nazionalità e di rappresentare il Paese teutonico in giro per il mondo.
Dopo la gravidanza, avuta a 24 anni, ritornò al top e ricominciò a vincere: Campionessa del Mondo al volteggio nel 2003, argento iridato sempre alla tavola nel 2001 e nel 2005, bronzo nel 2002 e nel 2006. Soprattutto, però, si mise al collo la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino 2008 e fu seconda anche ai Mondiali di Tokyo 2011, sempre nella sua specialità prediletta che le permise di laurearsi anche Campionessa d’Europa nel 2008.