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Golf, PGA Tour: Justin Thomas si aggiudica l’SBS Tournament of Champion, secondo Matsuyama. Jason Day a ridosso della Top 10
Lo statunitense Justin Thomas si aggiudica il prestigioso SBS Tournament of Champions, competizione che inaugura l’anno solare del PGA Tour, aperta soltanto agli atleti che durante l’anno precedente hanno conseguito almeno una vittoria nel circuito. L’americano si è reso protagonista di un giro conclusivo da -4 (69 colpi) sul par 73 del Plantation Course di Kapalua, nell’isola di Maui, alle Hawaii, incappando anche in un doppio bogey alla 15, ma il vantaggio acquisito in precedenza gli ha comunque permesso di archiviare la pratica con lo score di -22 al termine delle 72 buche. Alle sue spalle, distanziato di tre colpi, si piazza il giapponese Hideki Matsuyama, incapace di sfruttare una giornata non troppo esaltante del rivale e autore di una performance altalenante da -3 caratterizzata da ben tre bogeys che hanno cancellato il fantastico eagle realizzato alla 14.
Le dieci posizioni a seguire sono tutte occupate da giocatori statunitensi, a partire da Jordan Spieth e Pat Perez, entrambi strepitosi nel compiere una rimonta rispettivamente di sedici e dieci gradini rispetto al giro precedente. Insieme a loro, appaiato a -16, si trova anche Ryan Moore, il cui andamento costante senza troppi squilli gli ha comunque garantito un piazzamento di livello in attesa di trovare la migliore forma. Dustin Johnson, Patrick Reed e Brendan Steel chiudono la manifestazione in coabitazione a -15, anche se bisogna sottolineare soprattutto la risalita del terzo dopo una tornata inaugurale che lo aveva relegato nei bassifondi della graduatoria complice un bilancio non esaltante di 72 colpi. A chiudere la Top 10 a -14 ci pensano Tony Finau, William McGirt e Jimmy Walker, con questi ultimi nettamente in fase calante come testimoniato dal par che li ha costretti a perdere diverse posizioni proprio nel momento di accelerare il passo.
Jim Herman, dodicesimo alla fine, chiude in coabitazione con l’atteso rientrante Jason Day, il cui ritorno alle competizioni dopo l’infortunio, sebbene non paragonabile sotto il profilo mediatico a quello di Tiger Woods, può dirsi soddisfacente visto il punteggio finale di -13 e un ultimo giro da -3 impreziosito anche da un eagle alla 18. Molto di più ci si attendeva, infine, sia da Brandt Snedeker, soltanto 14° dopo un weekend a dir poco anonimo e condito da numerosi errori inusuali, sia da Bubba Watson, addirittura 25° al termine di un torneo letteralmente catastrofico nel quale l’americano non è mai sceso sotto i 70 colpi.
simone.brugnoli@oasport.it
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Foto: Profilo Twitter PGA Tour