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Ivan Zaytsev: “Italia il Paese più bello, per il volley serve più visibilità! Obiettivi: Europei, Scudetto… Olimpiadi? La Finale mai rivista, eravamo al posto giusto”

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Ivan Zaytsev ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Lo Zar ha aperto l’anno raccontandosi a tutto tondo tra obiettivi, Olimpiadi, Italia, tv. Rivediamo i passaggi salienti.

 

Gli obiettivi per il 2017 sono molto chiari: “Di continuare a crescere da gennaio che sarà importante. Spero di avere delle conferme rispetto al 2016, sia con la Nazionale che con la Sir Safety. Sarebbe facile dire: voglio vincere gli Europei, lo scudetto, la Coppa Italia con Perugia. Quelli sono gli obiettivi. Per arrivarci ci vuole un percorso”.

Ivan si augura che la pallavolo italiana “riesca a rosicchiare spazio e visibilità perché siamo atleti che sanno far emozionare e vincere l’Italia malgrado siamo ritenuti dilettanti, sarebbe bello avere un po’ più di palcoscenico. Oppure che i calendari vengano rivisti perché essere impegnati 350 giorni l’anno e avere una ribalta ogni 4 anni è ingiusto”.

L’Italia è il Paese più bello del mondo e dobbiamo volergli più bene, dobbiamo unirci un po’ di più, essere fratelli e figli di una stessa patria. Questo mi auguro per il Paese ma anche in fondo per ognuno di noi”.

 

Non ho mai rivisto la Finale delle Olimpiadi 2016. Non ho quindi mai pensato al gioco, alla parte tecnica di quel match. Quindi ogni volta che incontro qualcuno che mi parla di quella medaglia o che mi fa i complimenti, la mia prima sensazione è quella di uno che non è contento”.

Ci sentivamo al posto giusto, al momento giusto. Ci sentivamo pronti. Per come erano andate le cose pensavamo di essere arrivati alla finale nel migliore dei medi”.

 

Quella partita ha cambiato la percezione del volley in Italia e lo Zar commenta in questo modo: “Diciamo che in tanti si sono accorti perché c’è stata una copertura televisiva da Olimpiade. Ovviamente la risonanza mediatica che ha una manifestazione come questa è differente. È bastato sfruttare questo momento per avere da parte degli italiani tanta passione, tanto coinvolgimento. Adesso, come non è giusto che sia (mettiamola così) l’interesse scema, perderemo un po’ di quelle luci che si erano accese su di noi”.

I palazzetti in cui va Perugia, la squadra di Zaytsev, sono però sempre pieni: “Questa inizia a non essere più una coincidenza… Magari non vengono per vedere solo me, ma anche me. Magari vengono per vedere dal vivo la battuta, che è un po’ il mio marchio di fabbrica. E questo non può che farmi piacere. Mi dispiace solo per tutte le persone che mi assaltano a fine partita, vorrei dedicare loro un po’ di tempo in più, ma non sempre è possibile”.

 

Nel 2016 ha debuttato anche in tv a Selfie, il programma di Simona Ventura: “Un’esperienza che mi è servita per staccare un po’ la testa. Visto anche il tanto scetticismo che c’era prima di questa esperienza: non penserà più alla pallavolo, si distrarrà… Una visione un po’ ristretta. Basta guardare alla NBA dove ci sono professionisti che prendono stipendi anche miliardari e molti hanno programmi tv personalizzati, brand di abbigliamento, impegni molto più intensi dei nostri e giocano 3 partite a settimana. Io per quello che ho potuto ho cercato di sfruttarla al massimo”.

 

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