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Manfred Moelgg: “Sono forte come nel 2008! Ero sicuro di tornare a vincere. E ad Adelboden…”
Manfred Moelgg ha vinto lo slalom di Zagabria giovedì pomeriggio, ritornando al successo dopo 8 anni. Il talentuoso azzurro ha piazzato l’ennesima stoccata della carriera a 34 anni e, alla vigilia delle prove di Adelboden, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
“Il mio obiettivo, quest’anno, è arrivare a sciare in una maniera che mi piace. Vedo sempre margine per migliorare. Giovedì ho sciato a un livello che mi piace molto. Pulito, facile e quindi veloce. E arrivare con sette decimi di vantaggio è stato molto bello, anche per il livello che c’è oggi in slalom. Tra l’altro la seconda manche era anche difficile, alla fine girava. Mi hanno aiutato i passi che ho fatto quest’estate”.
Manny parla anche della sua passione per la bici: “La bici mi abitua alla fatica, l’ultimo muro era tosto ma non l’ho sentito nelle gambe. Però è anche vero che quando scii bene ti servono meno forze. Giro sui 100-110km, qualche uscita di tre ore, ogni tanto una gara. Mi serve non solo per l’allenamento ma anche per la testa: soffrire un po’, ogni tanto sfidare i compagni, sono cose che fanno bene”.
Sulle sue difficoltà in gigante: “Vado forte, anche se non ai livelli dello slalom. Tornerò anche lì a essere davanti”.
Adebolden è l’Università del gigante: “Quella pista mi piace, per il gigante è la numero 1. Qui ho sempre fatto belle gare. Purtroppo mi manca ancora il podio in questa disciplina (fu terzo nel 2013, ndr). Però vediamo”.
Moelgg nel 2008 vinse la Coppa del Mondo e sono passati quasi 9 anni: “Sono cambiati i raggi di curva, più stretti, da 13 a 11 metri. Il livello è altissimo, ma anche allora c’era da combattere per stare davanti. Adesso sono ai livelli di quell’anno, se non più forte. Anche se dopo una vittoria a Zagabria è facile parlare”.
Manfred ai livelli delle star Hirscher e Kristoffersen?: “Mi servono due manche senza errori, così posso dire la mia anche contro di loro. Ma non sono i soli che vanno forte”.
L’azzurro ha sempre creduto nel suo ritorno, anche dopo l’infortunio al tendine d’Achille di due anni fa: “Volevo rientrare al vertice, tornare lì dov’ero. Non è stato facile, ci ho creduto. Sono stati necessari due anni”.
(foto Pentaphoto)