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Rugby, Sei Nazioni 2017. O’Shea: “Abbiamo una grande responsabilità, la prestazione dipende da noi. Bisogna dare ai giovani un futuro differente”

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Manca ormai davvero pochissimo all’atteso esordio dell’Italrugby nel Sei Nazioni 2017, che avverrà domenica 5 febbraio allo Stadio Olimpico di Roma contro la corazzata del Galles. Per il neo ct Conor O’Shea si tratta della prima presenza sulla panchina italiana in questa manifestazione, sperando che la squadra sappia dare continuità al lavoro svolto in questi mesi e i cui risultati si sono già intravisti durante i Test Match di novembre. Proprio l’allenatore irlandese ha svolto la tradizionale conferenza stampa che precede l’inizio del torneo tenutasi stamattina a Roma.

“Non vedevo l’ora di ritrovare i giocatori dopo i test di novembre, di affrontare insieme a loro una competizione incredibile come il 6 Nazioni. Abbiamo una grande responsabilità per il rugby italiano, siamo ad un bivio e questo gruppo di giocatori deve lavorare per dare ai nostri giovani un futuro differente ha precisato O’Shea. “Non sono uno stupido, so che il mio lavoro verrà valutato in base ai risultati dell’Italia, ma voglio che il nostro focus resti totalmente mirato alla nostra prestazione, perché siamo in grado di controllarla direttamente, dipende da noi”.

“Dovremo lavorare più duro dei nostri avversari, giocando dal primo all’ultimo minuto. Questo mi aspetto dalla squadra. Abbiamo molto talento nel gruppo e penso a Parisse, ma anche a Campagnaro, Canna ed altri, ma è la prestazione collettiva quella che deve interessarci. Come CT e come gruppo dobbiamo pensare al breve, medio e lungo termine: essere competitivi al 6 Nazioni è il primo, diventare la squadra che nessuno vuole affrontare ai prossimi Mondiali deve essere il secondo, contribuire ai cambiamenti per dare un grande futuro ai nostri giovani è il terzo ed il più importante. Il nostro lascito è la cosa più importante”.

Non è mancata nemmeno una riflessione sul capitano della selezione, nonchè leader carismatico, Sergio Parisse: “Sergio ha la stessa motivazione di un ragazzo, è un esempio per tutti, un grande protagonista. Se l’Italia un giorno avrà un giocatore più forte di lui, sarà un giocatore straordinario”.

O’Shea ha infine commentato l’aggiunta al suo staff di Brendan Venter come consulente della difesa fino ai Mondiali del 2019: “Brendan è uno dei tecnici più stimati al mondo e siamo molto fortunati che abbia deciso di lavorare con noi. Quando parlo di diventare un avversario difficile da affrontare so che Venter è la persona adatta a rendere ciò possibile, contribuendo al tempo stesso alla formazione dei tecnici italiani”.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter FIR

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