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Sci Alpino, Christof Innerhofer: “Podio di Kitz merito della leggerezza. Non ci credevo, l’infortunio mi ha reso calmo”

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Christof Innerhofer ha raccolto un superlativo secondo posto nel SuperG di Kitzbuehel, domando la Streif al suo rientro in pista. L’azzurro è estasiato nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

È incredibile. Non sapevo nemmeno se fosse il caso di venire qui. Nell’unica prova di discesa fatta mi sono chiesto se per me fosse fattibile scendere. Alla peggio mi fermo, mi sono detto”.

Innerhofer spiega anche come ha passato le tre settimane dopo l’infortunio di Santa Caterina: “Non avevo mai lavorato tanto sulla discesa come quest’estate. Ero arrivato a Val d’Isere con 65 giorni di allenamento, mi sentivo fortissimo. In Val Gardena stavo bene ma ho faticato e quando mi sono fatto male a Santa Caterina ho pensato che fosse destino. Non è stato facile stare a casa, l’unico sollievo era che non avevo rotto i legamenti e quindi avrei potuto tornare in gara. Così mi sono detto che una settimana di stop in più non avrebbe fatto la differenza. Ho provato a Wengen, ma era impossibile.

Dopo gli allenamenti a Speikboden zoppicavo ancora, poi ho iniziato a stare meglio. Anche grazie alla puntura al ginocchio fatta a Monaco e ai trattamenti di Paolo Cucchetti”.

 

In questo infortunio c’è un lato positivo. Ho affrontato questa giornata con leggerezza. Di solito in ricognizione vado su e giù mille volte e prima della gara sono già game over per la stanchezza. Oggi mi sembrava una passeggiata. Normalmente in partenza mi dico che devo essere per forza tra i primi mentre questa volta ho pensato che fosse già bello essersi. Sono arrivato su all’ultimo momento, il numero 2 era già partito”.

Poi spiega la tecnica che ha utilizzato per ottenere questo risultato strepitoso: “Ho cercato di tenere gli ci sotto al corpo, di essere meno inclinato rispetto al solito. Più sono pulito in curva, meno male ho al ginocchio. Ho sentito subito di avere un buon feeling. Molto dipende dal lavoro in gigante: ad aprile ho gareggiato ovunque, dalla Svizzera alla Slovenia. Mi è servito perché nel SuperG non devi più essere fluido, ma attivo. Se molli in gigante, nel giro di due anni sei finito”.

E per la discesa, in programma oggi?:Dico solo che ci sono almeno 10 atleti che potrebbero vincere: Kilde, Jansrud, Paris, Fill, Feux, Janka e i francesi”.

 

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