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Sci Alpino, Dominik Paris: “Kitz è la mia casa: quante emozioni. Coi soldi del premio? Faccio una stalla”

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Dopo la vittoria di ieri nella discesa libera di Kitzbuehel, Dominik Paris ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Quando parti da lassù in cima questa pista è un po’ diversa. Due anni fa lo start era al Seidhlalm: sotto si arrivava freschi, l’Hausberg era niente. Certo dovevi farlo bene, ma non pensavi che avrebbe potuto buttarti fuori, la forza per tenere ce l’avevi. Anche se parti dalla Mausefalle non c’è la stessa adrenalina che ti dà passare di lì in salto. Oggi ho fatto un volo di 60 metri stando a tre metri dal terreno. È la differenza a Kitzbuehel: se non entri subito nel ritmo giusto rischi perché trovi un pericolo alla Mausefalle. E poi arrivi stanco all’Hausberg, dove la gara riparte. Lì o ne hai, o vai in sicurezza. E non è un questione fisica, è una questione di testa.

In partenza hai un sacco di dubbi. Non paura, dubbi. E rispetto, grande rispetto. Quando si apre il cancelletto devi essere pronto a tutto. Quando parti a Wengen invece ti metti in posizione e resti ben piantato per un pezzo, solo dopo inizi a sciare. Sono cose un po’ diverse”.

 

Dominik è però convinto che la sua non sia stata una gara perfetta: “In alto non ho sciato bene, sono anche scivolato due volte, ma per fortuna sono riuscito a portare una buona velocità sulla stradina. Al salto della Mausefalle, poi, ero arrivato fino alla casa, non atterravo più. Prima dell’Hausberg ho spigolato e mi sono detto che la gara era andata”.

“La prima vittoria è la prima vittoria, ma questa è stata più emozionante. Non è facile ripetersi, è la pista più dura con salti più difficili. Sono stato fortunato. Feuz era velocissimo prima di cadere. Anche altri hanno fatto bene la parte alta, ma hanno avuto problemi all’Hausberg”.

A Kitz mi sento bene, è emozionante, un mix di paura e adrenalina che ti pone alternative forti: spingere o no, toccare il limite o restarci lontano”.

Chiaro anche a cosa gli servirà il premio dopo che nel 2013 costruì la casa: “Costruirò una stalla. Sì una stalla ci starebbe bene”.

 

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