Sci di fondo: con un Federico Pellegrino così tutto è possibile, si sogna anche in staffetta

Quanto fatto a Falun fa sicuramente sognare i tifosi azzurri. Resistenza sulle salite, costanza turno dopo turno e quello spunto vincente che tanto ha fatto dannare i suoi avversari nella passata stagione. Al di là di come vadano le cose, la condizione mostrata in Svezia apre diversi scenari in ottica Mondiali di Lahti. Alcuni forse difficili da realizzare ma che sono comunque consentiti grazie alle gesta del velocista valdostano, straordinario nel weekend in terra svedese.

Il ritrovato successo, l’ottavo in una sprint a tecnica libera (solo Torn Arne Hetland ha fatto meglio con 11), permette all’azzurro di continuare nel migliore dei modi il cammino di avvicinamento verso i Mondiali. In testa alla classifica di specialità, il poliziotto di Nus ha più volte dichiarato di non pensare alla coppetta vinta nel 2016, in secondo piano rispetto alla prova iridata. Pellegrino, pur avendo ancora tanti anni di carriera davanti, sa benissimo che la gara a passo pattinato di Lahti sarà un’occasione da cogliere in virtù dell’alternanza iridata e olimpica con la tecnica classica.

Oltre alla sua sprint, specialità in cui sarebbe comunque stato tra i favoriti, la continuità di rendimento nelle qualificazioni e sopratutto nei turni precedenti alla finale, dove si è trovato a lottare con altri pretendenti per il podio come Calle Halfvarsson e Finn Haagen Krogh, rilancia prepotentemente le quotazioni dell’Italia in ottica staffetta. Tutto dovrà andare alla perfezione e risulterà fondamentale il tipo di gara che vorranno impostare nazioni più forti come Norvegia e Svezia. Qualora tuttavia l’Italia riuscisse a dare il cambio al poliziotto in zona podio, potremmo allora assistere a un’ultima frazione iridata da vivere sino alla fine.

I plurivittoriosi nelle sprint in Coppa del Mondo

francesco.drago@oasport.it

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