Skeleton
Skeleton, Coppa del Mondo Altenberg 2017: nuova sfida tra Yun Sungbin e Martin Dukurs sulla temibile pista tedesca, grande incertezza al femminile. Esordio stagionale per Mattia Gaspari
Venerdì 6 e sabato 7 gennaio torna l’appuntamento con la Coppa del Mondo di skeleton, con il circuito internazionale che fa tappa nella località tedesca di Altenberg dopo la sosta natalizia. Si tratta della pista di più recente costruzione in Germania (l’inaugurazione avvenne nel 1987), nonché della più difficile al mondo, essendo caratterizzata da un susseguirsi di 18 curve tecniche che mettono a durissima prova le qualità di guida dei piloti: su questo budello, l’errore è sempre dietro l’angolo. La curva 18 è stata aggiunta nel 2007 per allungare la via di fuga. All’evento prendono parte sempre dai 20000 ai 30000 spettatori, segnale di come in questo paese il bob e lo skeleton costituiscano sport con un seguito di pubblico importante.
L’uomo da battere sarà ancora una volta il coreano Yun Sungbin, autore di una splendida performance nella gara inaugurale sul catino di Whistler nella quale non ha lasciato scampo agli avversari, nemmeno al campionissimo Martins Dukurs detentore della Coppa da ben sei anni. Il fuoriclasse lettone è sicuramente chiamato al riscatto dopo una serie di prestazioni piuttosto opache nelle tappe inaugurali, ma attenzione a non sottovalutare il trionfatore olimpico di Sochi 2014, il russo Alexander Tretiakov, classificatosi secondo in terra canadese, e il padrone di casa Matthew Antoine, il quale potrebbe tentare il colpaccio sfruttando anche il rango di outsider. Da osservare in prospettiva futura anche il giovane russo Nikita Tregybov. In casa Italia, infine, grande attesa per l’esordio stagionale in Coppa del Mondo di Mattia Gaspari, il quale fino a questo momento ha preso parte soltanto alla tappa di Koenigssee valida per l’Intercontinental Cup. Il veneto, medaglia di bronzo l’anno scorso nei Mondiali juniores, rappresenta la migliore speranza azzurra anche in prospettiva futura, a patto che le eccessive aspettative nei suoi confronti non finiscano per oscurarne l’indiscutibile talento.
Sul versante femminile le gerarchie non sembrano invece altrettanto definite, con diverse atlete in grado di giocarsi la vittoria come già accaduto nelle precedenti occasioni. Il grado di favorita spetta però alla vincitrice della tappa inaugurale Elisabeth Vathje, che ha dimostrato un carattere da vera lottatrice a dispetto di un’età che segna appena 22 anni. Alle sue spalle fari puntati anche sull’altra giovanissima Jacqueline Loelling, capace di stupire tutti a Whistler grazie ad una prima run da urlo, oltre che sulle outsider di lusso Tina Hermann, detentrice della Coppa ma non apparsa in perfetta forma ancora, e Lizzy Yarnold, dotata di indiscusso talento ma al rientro dopo una lungo periodo di stop.
simone.brugnoli@oasport.it
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Foto: Roberto D’Amico