Skeleton
Skeleton, Coppa del Mondo Koenigssee 2017: Dukurs e Sungbin Yun si contendono la corona, i tedeschi arrancano. Nessuna certezza al femminile
Nel weekend torna l’appuntamento con la Coppa del Mondo di skeleton giunta alla sua sesta tappa, in corso di svolgimento sulla splendida pista tedesca di Koenigssee. Si tratta di un appuntamento estremamente sentito anche per il fatto che sullo stesso tracciato prenderanno il via i Mondiali tra circa tre settimane. Gli atleti avranno dunque la possibilità di testare le numerose asperità del catino teutonico al fine di progettare la miglior preparazione possibile in vista dell’appuntamento iridato.
Nel settore maschile, appare davvero abissale il divario che separa il detentore del titolo, il lettone Martins Dukurs, e il coreano Sungbin Yun dal resto della concorrenza. Dopo un inizio al rallentatore, il primo ha definitivamente spiccato il volo centrando in sequenza a Winterberg e St. Moritz rispettivamente i successi numero 45 e 46 in Coppa del Mondo. Il secondo deve ancora trovare la giusta continuità visto che fino a questo momento ha alternato ottime prestazioni a cali repentini, mentre alle loro spalle partono decisamente più staccati i tedeschi Christopher Grotheer, Axel Jungk e Alexander Gassner, i quali proveranno comunque a far saltare il banco e a generare una sorpresa.
In campo femminile, invece, l’incertezza regna sovrana più che mai: quattro atlete differenti hanno infatti concluso sul gradino più alto del podio nei cinque precedenti appuntamenti della manifestazione. Ad imporsi nell’ultima gara disputata a St. Moritz è stata la canadese Mirela Rahneva, bravissima a cogliere un trionfo inaspettato di fronte ad una concorrenza agguerritissima oltre al suo primo sigillo assoluto in Coppa del Mondo. Fari puntati anche sulla statunitense Kendall Wesenberg, seconda nella tappa in terra svizzera ed intenzionata a sfatare finalmente il tabù vittoria, e sulla campionessa europea Jacqueline Loelling, con la tedesca attualmente in testa alla classifica generale. Da non sottovalutare in qualità di outsider nemmeno l’austriaca Janine Flock, la detentrice del titolo Tina Hermann, nonchè l’esordiente ma già espressasi su grandi livelli Anna Fernstädt.
simone.brugnoli@oasport.it
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Foto: Ken Childs