Freestyle
Ski Cross, Siegmar Klotz: “Addio all’alpino dopo gli incidenti di Kitzbuehel. Che emozioni gareggiare spalla a spalla”
Siegmar Klotz è pronto per il weekend di Watles. Sulle nevi italiane riprenderà la Coppa del Mondo 2016/2017 di skicross e l’azzurro è pronto per continuare a stupire dopo i risultati ottenuti nelle ultime tappe. Il 28enne ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport:
Parla di come ha smesso la sua carriera nello sci alpino: “Iniziai la stagione 2015/2016 nella squadra di discesa dicendomi che, se non fossero arrivati i risultati, sarebbe stata l’ultima. Poi arrivò Kitzbuehel. In prova andai anche bene, ma nella discesa ci furono gli incidenti di Svindal, Reichelt e Streitberger. La gara fu fermata dopo il pettorale 30, io non partii nemmeno. Quel giorno capii che non avrei gareggiato”.
Poi fu Stefan Thanei ad avvicinarlo allo skicross: “Provai in una gara di Coppa Europa e poi gli Assoluti. Non andarono bene, ma mi divertii. Il gruppo sportivo dell’Esercito mi diede il via libero al cambio e così continuai. Per la Coppa del Mondo avevo bisogno di 100 punti Fis: li ho conquistati a novembre a Pitzal, con un terzo posto in Coppa Europa”.
Poi la finale di Arosa (quarto posto) e la quinta piazza a San Candido e ora l’atteso weekend di Watles: “Quando si scende in qualifica si è soli, quindi rispetto alla discesa non cambia molto. Nelle fasi finali a 4 serve più tattica. Gli anni di discesa mi hanno dato scorrevolezza, una buona posizione e la capacità di analisi in ricognizione”.
Klotz spiega anche le sue sensazioni sul gareggiare spalla a spalla: “All’inizio ho faticato, quando vedevo qualcuno sciare a due metri mi spaventavo. Poi pian piano ci ho fatto l’abitudine. A San Candido ho sorpasso e sono stato sorpassato più volte, è stata una battaglia. Quando ci si tocca però è strano. E se sbagli una curva e perdi l’equilibrio perché ti urtano da dietro, non è molto bello”.