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Slittino, Rieder-Rastner: “Ai Mondiali dobbiamo dimostrare per che cosa abbiamo lavorato…”

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Reduci dal brillante podio di Sigulda, Ludwig Rieder e Patrick Rastner si apprestano a vivere il Mondiale della maturità ad Igls. La medaglia resta un obiettivo difficile, ma gli azzurri partiranno certamente nel novero degli outsider nella prova di doppio.

Abbiamo sentito entrambi alla vigilia della rassegna iridata in terra austriaca.

Nel 2017 festeggiate i 10 anni di carriera insieme. Come vi siete incontrati? E’ già possibile tracciare un bilancio
Ludwig Rieder: “Il nostro incontro è stato un po’ particolare.. Io guidavo bene in singolo, quando Hansjörg Raffl mi fece un’offerta: se fossi passato al doppio avrei potuto partecipare ai Mondiali Juniores in America! Dovevo scegliere un partner tra 3 persone che mi vennero proposte. Parlammo a lungo e lui mi spiegò gli aspetti positivi e negativi di ognuno. Sapevo che Hansjörg ha grande esperienza e conosce in modo approfondito ciò di cui parla. Dopo due o tre giorni di riflessioni andai da Patrick e gli chiesi se aveva voglia di fare il doppio con me…Lui mi disse subito di sì, senza pensarci un attimo! Il giorno dopo iniziammo subito molto bene. In questi 10 anni abbiamo avuto tante fasi molto difficili. Siamo caduti molte volte, ma lui è una persona che guarda sempre avanti. Per lavorare insieme, nei primi anni lui ha dovuto “studiarmi”, ma adesso sono io a doverlo osservare e adeguarmi a lui. Abbiamo avuto anche tanti momenti belli, che ricordo sempre con piacere. Si può dire che siamo un doppio ideale in tutto e per tutto”. 
Patrick Rastner: “Ci siamo incontrati nella squadra juniores 2007. Abbiamo avuto tanti alti e bassi, ma abbiamo sempre provato a migliorare e ad andare avanti“.

Ci spieghi, dal tuo punto di vista, le differenze pratiche sulla slitta tra il prima e dopo l’intervento agli occhi di Ludwig nella primavera 2014? Com’è stato adattarsi al cambiamento?
Rieder: “La prima stagione dopo l’intervento é stata molto difficile per me: tutto era differente. I punti di riferimento, che avevo fissato l’anno prima non erano più adatti al mio nuovo modo di vedere ed ho dovuto imparare di nuovo e riacquisire sicurrezza. Adesso, però, sono contento e posso dire che la decisione di affrontare l’operazione sia stata buona sia per la mia vita sia per lo sport”.
Rastner: “Penso che lui veda meglio le entrate e le uscite dalle curve. Adesso non si deve più concentrare sempre per vedere bene e può mettere la testa piú giù, favorendo la nostra aerodinamica”.

Rispetto agli ultimi anni, la Nazionale Italiana di slittino di oggi è meno costante nel rendimento. Per quale motivo? Come si potrebbe invertire questa tendenza?
Rieder: “Sicuramente abbiamo una strada molto difficile da percorrere in tutto e per tutto perché i nostri predecessori hanno vinto moltissime medaglie. Abbiamo sulle spalle un’eredità piuttosto pesante, ma siamo giovani. Non abbiamo una pista su cui allenarci e fare test sui materiali, non abbiamo centri di allenamento e il nostro sport si sta professionalizzando sempre di più. Credo questi siano alcuni dei motivi per cui non riusciamo ad esprimerci al massimo delle nostre potenzialità, ma questa squadra cresce di giorno in giorno e sono certo che in futuro riusciremo a ottenere molto di più. Siate sicuri che stiamo facendo tutto il possibile per migliorare! Vi chiediamo di avere solo un po’ pazienza“.
Rastner: “Siamo tutti ancora giovani e manca un po’ di esperienza, in particolare sulle piste in America, perché lì ci alleniamo di rado. Proviamo sempre a essere concentrati al 100% sin dalla prima discesa e poi parliamo molto e ci confrontiamo per capire e correggere gli errori“.

Cosa è cambiato per te con l’arrivo di Antonio Tartaglia (nuovo fisioterapista) e Mattias Schnitzer (nuovo preparatore atletico, ndr)?
Rieder: “Per noi è cambiato quasi tutto! Abbiamo imparato tante nuove cose, ad esempio come mantenere il corpo rilassato e come lavorare meglio. Abbiamo imparato a sentire di più come lavora il nostro fisico e che lo dobbiamo rispettare. Anche implementare questi aspetti che nessuno vede serve per migliorare“.
Rastner: “Tutti e due sono veramente bravi, lavorano tanto e provano di tutto per aiutarci a diventare piú veloci. Con Mattias lavoriamo tanto sulla partenza, per migliorare la velocità. Con Antonio stiamo diventando piú sciolti sulla slitta. Questa cosa ci aiuta a sentire meglio il mezzo e quindi a commettere meno errori“.

A Sigulda avete ottenuto il vostro secondo podio in Coppa del Mondo. Quali sono state le tue sensazioni?
Rieder: “Per noi questo podio è come una vittoria! La pressione che sentivamo sulle spalle è sparita come d’incanto. Abbiamo aspettato 3 lunghi anni per il secondo podio e siamo stati veramente felici. Questo risultato è molto buono per la motivazione e ci conferma che abbiamo scelto la via giusta in questi anni. Ora vogliamo continuare a crescere. Sappiamo di non essere nella posizione di fare un podio ad ogni gara, ma vogliamo raggiungere quella posizione e non vogliamo aspettare altri tre anni“.
Rastner: “É bello salire sul podio, sopratutto in questa stagione in cui è veramente difficile battere i tedeschi, gli americani e gli austriaci. Questo risultato ci dà nuova motivazione per i Mondiale e le prossime gare“.

La partenza è un vostro punto di forza, ma a Sigulda guidare bene fino all’ultimo metro è molto importante per ottenere risultati e voi lo avete fatto. Cosa fate per migliorare in questo contesto?
Rieder: “Noi sappiamo di dover partire sempre forte e noi stessi ci siamo sorpresi dei tempi che abbiamo fatto. Siamo consapevoli di aver compiuto un grande passo avanti in fatto di aerodinamica grazie alla nuova slitta, soprattutto nell’ultima parte della pista, ma forse anche l’esperienza sta cominciando ad avere il suo peso. Prima e durante la gara abbiamo pensato solo a guidare le curve nel modo più fluido possibile e a riprendere subito velocità. Con la scioltezza che abbiamo quest’anno possiamo prendere più velocità in pista. L’allenamento speciale che stiamo facendo per la coordinazione ci aiuta tanto, ma la cosa migliore per noi è guardare i nostri “veterani” Oberstolz e Gruber, che guidano sempre in modo perfetto e da cui possiamo sempre imparare molto“.
Rastner: “La partenza è molto importante, soprattutto sulle piste corte, perché poi non hai tanto tempo per riprendere quello che hai perso in fase di spinta. Per migliorare la guida facciamo i video sulla pista e guardiamo tanto Oberstolz/Gruber, perché loro sono i migliori a guidare. Anche gli allenatori, che osservano le nostre discese, ci aiutano tanto a eliminare progressivamente gli errori che facciamo ancora“.

I Mondiali di Igls sono alle porte. Una delle piste più corte e su cui partire bene ha un peso fondamentale nel bilancio di gara. Come arrivate a questo appuntamento? Cosa pensi che potrete ottenere?
Rieder: “Penso che potremo far vedere per che cosa abbiamo lavorato tutto l’anno, e abbiamo una gran fame! In questo momento siamo in ottima forma fisica, forse non siamo mai stati così bene e grazie a questo podio di Sigulda siamo più motivati che mai! Vogliamo rischiare tutto per tutto e poi vedremo quale piazzamento otterremo. Siamo contenti e pronti a fare una bella gara“.
Rastner: “Proveremo a partire e guidare bene e poi vedremo. Possiamo essere veloci. Molto dipende anche dal meteo e quindi dai materiali che dovremo scegliere. Penso che un posto nella top6 sia realistico“.

Di Paola Castaldi

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