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Tennis, Australian Open 2017: Andreas Seppi si esalta ancora a Melbourne, qualche rammarico per Paolo Lorenzi

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Tutte le copertine della quarta giornata degli Australian Open 2017 sono dedicate allo strepitoso e al contempo inaspettato successo ottenuto da Andreas Seppi ai danni del beniamino di casa Nick Kyrgios, la cui avventura a Melbourne si ferma dunque molto prima rispetto agli auspici della vigilia che lo davano tra gli outsider più pericolosi. Difficile davvero comprendere cosa sia accaduto al bad boy australiano dal terzo set in poi, se si considera che quest’ultimo si era aggiudicato abbastanza agevolmente i due parziali di apertura. A questo si aggiunga che sotto il profilo del gioco la superiorità ostentata da Kyrgios era parsa davvero schiacciante. 

Vanno sicuramente evidenziati anche i meriti dell’altoatesino, bravissimo ad esaltarsi ancora una volta nella cornice del primo Slam stagionale come avvenuto nell’edizione 2015 quando estromise sua maestà Roger Federer. Per l’azzurro si tratta del diciottesimo trionfo in cinque set su 29 partite complessive, a testimonianza di un rendimento che tende progressivamente ad elevarsi con il procedere dell’incontro. Andreas ha coronato nel migliore dei modi una splendida rivincita rispetto al precedente qui disputato l’anno scorso, quando il giovane di Canberra era stato capace di rimontare due set vincendo infine al quinto lasciando in bocca il sapore della beffa.

Euforico ma allo stesso tempo obiettivo il commento del tennista italiano a fine match: “Prima più andava avanti la partita e più trovavo il mio gioco, la stanchezza la sentivo poco. Adesso è un po’ diverso: negli ultimi anni nel senso non è che gioco meglio ma mi ritrovo sempre in queste situazioni. Stasera ci pensavo, ad un cambio campo dopo aver perso i primi due set mi sono detto: “C’hai quasi 33 anni, quando ti capita di giocare questa partita?”. Mi guardavo intorno, vedevo uno stadio di 15000 persone che faceva un gran tifo, aveva creato una grande atmosfera… Alla fine è anche per questo che mi alleno, per cui non potevo proprio mollare, volevo godermi tutto questo ambiente anche perché non avrò ancora tanti anni di carriera davanti”.

Non è stato invece sufficiente l’enorme cuore a Paolo Lorenzi per arginare l’ostacolo serbo Viktor Troicki, impostosi al quinto parziale dopo aver comunque sempre condotto nell’andamento della partita. Entrambi i giocatori hanno sciupato tante occasioni, dove a prevalere alla fine è stato quello che ha mostrato maggiore solidità nell’arco di questa battaglia durissima, premettendo che il senese non può comunque rimproverarsi nulla vista l’attitudine sempre determinata e grintosa. Sarebbe però stato interessante vederlo impegnato in un terzo turno tanto complicato quanto spettacolare contro Stan Wawrinka.

Non manca infatti il rammarico nelle parole pronunciate da Lorenzi nel post-match: “Ho dato il massimo – afferma l’azzurro – ho fatto il meglio che potevo, ci ho creduto fino alla fine. La svolta decisiva potrebbe esserci stata sull’1-1 del quinto set, quando mi sono trovato 40-0 sul suo servizio, ma entrambi abbiamo avuto tante occasioni. Ho giocato per quattro ore ma non ho accusato alcun problema fisico, esco dal torneo con la consapevolezza di poter essere competitivo ad alti livelli”.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Tonelli per Federtennis

 

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