Tennis, Australian Open 2017: Djokovic fatica un set, Nadal e Raonic in scioltezza, Zverev e Goffin che sofferenza!

Nel tabellone maschile vi era tanta attesa per l’esordio del n.2 del mondo, campione uscente, Novak Djokovic che per la decima volta in 14 incontri ha avuto la meglio sullo spagnolo Fernando Verdasco, molto distante dalla prestazione dell’ATP Doha che lo vide lottare punto a punto con il serbo. Una versione sbiadita dell’iberico ha favorito un Djokovic, a corrente alternata, che ha potuto permettersi anche una piccola pausa nel secondo set. Un parziale vinto da Nole al tie-break dopo che Verdasco è stato per due volte avanti di un break ed a due punti dalla conquista della frazione. Tuttavia è bastato al cinque volte vincitore del major australiano tornare a spingere per imporsi (come nel primo set vinto 6-1). Il terzo parziale, poi, è stato condotto in carrozza dal n.2 ATP stroncando sul nascere qualsiasi velleità dell’avversario e chiudendo la pratica 6-2. Rivedremo Nole, dunque, al prossimo round contro l’uzbeko Denis Istomin (n.117) ed il ruolo di favorito nessuno glielo potrà togliere.

Se per Djokovic è giusto parlare di qualche piccola incertezza, ciò non vale per Rafa Nadal (n.9 del mondo) e Milos Raonic (n.3 del mondo). Il giocatore di Manacor si è sbarazzato con grande facilità del tedesco Florian Mayer (n.49 ATP) esibendo una condizione fisica invidiabile e mettendo in mostra in parte il suo repertorio di dritti in corsa. Rafa c’è, è concentrato e vuol tornare ad essere la stella polare del firmamento mondiale. La prestazione di oggi è qualcosa di più che convincente anche perchè accompagnata da un’inaspettata solidità al servizio che non ha dato scampo alcuno al malcapitato Mayer, demolito 6-3 6-4 6-4. Nadal affronterà al secondo Marcos Baghdatis, che ha sfruttato il ritiro di Youzhny dopo un set e mezzo. Sulle nove precedenti sfide contro il finalista del 2006, otto portano la firma dell’iberico.

Risponde presente anche Raonic, come detto, nel remake della sfida del primo turno degli Us Open 2016 contro l’eccentrico Dustin Brown. Un soliloquio per il canadese molto più costante e solido con il suo tennis di potenza al cospetto di un avversario  falloso e troppo avvezzo agli errori gratuiti. Nonostante una partita a senso unico, il gioco messo in mostra è stato più che gradevole, soprattutto per merito di Milos, apparso in ottima forma (vittorioso 6-3 6-4 6-2) e motivato a candidarsi tra i favoriti per la vittoria finale.

Grandi sofferenze invece per Alexander Zverev, testa di serie numero 24, facente parte della nouvelle vague del tennis internazionale. Il giovane teutonico, contrapposto all’olandese Robin Haase, ha fatto vedere il suo gioco solo a tratti dando la possibilità all’avversario di scappare nel secondo e terzo set (vinti 6-3, 7-5), ribaltando lo score dopo il primo parziale vinto da Zverev 6-2. Con le spalle al muro e la racchetta in frantumi, il buon Alexander è stato bravo a reagire, riprendendo il filo del discorso interrotto ed iniziando a trovare con maggior efficacia il campo con i suoi colpi. La quarta e quinta frazione hanno restituito un giocatore molto più concentrato e vincente.

“Stessa storia e stesso mare” per David Goffin per la prima volta opposto a Reilly Opelka, diciannovenne del Michigan, 208 ATP e campione di Wimbledon juniores 2015. Una partita molto ben giocata dal talentino statunitense, semifinalista l’anno scorso ad Atlanta battendo anche un giocatore di livello come Kevin Anderson. Goffin ha dovuto, infatti, sudare le cosiddette sette camicie per portare a casa l’incontro e vincendo solo al quinto set (6-4 4-6 6-2 4-6 6-2). Pertanto più che il successo del belga, a destare una grande impressione è il classe ’97 che potrebbe essere il futuro della disciplina.

RISULTATI TABELLONE MASCHILE 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Australian Open