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Tennis, Australian Open 2017: i favoriti. Djokovic un gradino avanti a Murray, Wawrinka pronto ad inserirsi ancora. Incognite Federer e Nadal

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A partire da lunedì 16 gennaio e nelle successive due settimane la stagione tennistica propone il primo grande appuntamento dell’annata 2017, gli Australian Open in corso di svolgimento a Melbourne fino a domenica 29 gennaio. Si tratta della centoquattresima edizione dello Slam australiano, che nonostante le numerose polemiche sorte negli ultimi anni continua a rappresentare il Major inaugurale fra i quattro tornei più importanti del globo.

Saranno 128 i giocatori inseriti nel main draw, tutti a caccia del campione uscente, nonchè cinque volte vincitore nelle ultime sei edizioni, il serbo Novak Djokovic. Il fuoriclasse di Belgrado si presenterà da numero 2 del ranking, spodestato dal trono mondiale durante lo scorso novembre, dunque da seconda forza del seeding: è ancora lui probabilmente l’uomo da battere e il favorito numero uno, in quanto la superficie di Melbourne gli si addice molto per sua stessa ammissione ed è reduce dal successo a Doha la scorsa settimana; inoltre, non si può fare a meno di sottolineare che la vittoria in Qatar sia stata ottenuta ai danni di Andy Murray, dandogli nuova fiducia oltre ad avere palesato un giocatore ritrovato rispetto a quello visto nella seconda parte della scorsa stagione. Proprio lo scozzese, in vetta alle classifiche mondiali, è il principale antagonista del cannibale balcanico: per lui un record piuttosto negativo di cinque finali perse su altrettante disputate (4 contro Djokovic, una contro Federer) sul cemento australiano, ma tanta voglia di fare bene e di rompere finalmente un incantesimo che va avanti da troppo tempo.

Dopo i due dominatori del circuito, è lecito privilegiare il solo giocatore in grado di vincere uno Slam nel 2016 (gli Us Open) oltre ai due campioni già menzionati: il riferimento è chiaramente allo svizzero Stan Wawrinka. L’elvetico, attualmente alla quarta piazza del ranking e qui vincitore nel 2014, quando superò in finale Nadal, ha le caratteristiche e la potenza necessarie per poter stravolgere i pronostici come nessun altro; tutto dipenderà dalla sua forma fisica e, soprattutto, dalla sua condizione mentale. In questo inizio di 2017 ha raggiunto una buona semifinale a Brisbane, sconfitto in due set dal giapponese Kei Nishikori.

A seguire il discorso si sposta inevitabilmente sui due tennisti più idolatrati di questo millennio: Roger Federer e Rafael Nadal, le cui apparizioni a Melbourne Park sono entrambe avvolte nel dubbio per diverse ragioni. Il 17 volte campione Slam, che da luglio a questa parte ha disputato in singolare solo i tre match di Hopman Cup della scorsa settimana (due vittorie, contro Daniel Evans e Richard Gasquet; una sconfitta, contro Alexander Zverev), sarà la diciassettesima testa di serie e automaticamente rischierà di incrociare un top player già a partire dagli ottavi di finale; lo stesso discorso vale per il fuoriclasse iberico, numero 9 del seeding, qui vincitore nel 2009 e finalista nel 2012 e nel 2014. Per entrambi bisognerà anche valutare la condizione fisica e la tenuta atletica in un match da disputare in tre set su cinque.

Passiamo infine ai cosiddetti outsider, ovvero sia quei giocatori che potrebbero inserirsi a sorpresa nella lotta per la vittoria sfruttando magari eventuali buchi in tabellone. Tra tutti, spicca un po’ a sorpresa il nome del bulgaro Grigor Dimitrov; dopo l’ennesima stagione tra pochi alti e molti bassi, il talento di Haskovo ha inaugurato il suo 2017 con un’eccellente vittoria sul veloce di Brisbane, regolando consecutivamente, dai quarti di finale in poi, niente di meno che Dominic Thiem, Milos Raonic e Kei Nishikori, ma soprattutto mostrando un tennis di elevato tenore tecnico. A proposito di Raonic: il gigante canadese, eliminato qui in semifinale dopo una storica maratona con Andy Murray lo scorso anno, nel 2016 ha conquistato il primo atto conclusivo di un Major in carriera, a Wimbledon, e sembra avere acquisito la maturità necessaria per affrontare partite di una certa pressione. Da non sottovalutare anche Nishikori, mai andato oltre i quarti a Melbourne e sempre condizionato dalla sua fragilità muscolare, e lo stesso Thiem, che però fatica ad imporsi nei tornei dello Slam. Tra i giovani, non si possono non citare il beniamino di casa Nick Kyrgios e il tedesco classe ’97 Alexander Zverev: l’australiano, numero 14 ATP, ha dichiarato un paio di settimane fa di avere gli attributi per riuscirci, il teutonico fa già intravedere un futuro da predestinato.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Pagina Facebook Australian Open

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