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Tour de Ski 2017: Heidi Weng e il Cermis amico, a Stina Nilsson serve l’impresa. Sundby non ancora battuto

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Doveva essere un affare norvegese, un duello tra Heidi WengIngvild Flugstad Oestberg. Sul podio nel Tour de Ski della passata stagione alle spalle della connazionale Therese Johaug, le due suddite di Harald V erano le atlete maggiormente indirizzate a proseguire il dominio norvegese. A smentire un pronostico scontato alla vigilia ci ha pensato Stina Nilsson, la svedese in testa alla classifica generale a una tappa dalla conclusione.

FONDISTA COMPLETA Da sprinter di successo a fondista a tutto tondo capace di aggiudicarsi ben quattro tappe sino a questo momento. Perso il pettorale rosso al termine della 5 km di Dobbiaco la 24enne nativa di Malung ha letteralmente sbaragliato la concorrenza nella 10 km mass start a tecnica classica. Una vittoria netta in una giornata che ha visto Ingvild Flugstad Oestberg cedere oltre un minuto. Con quest’ultima fuori dai giochi, si è invece salvata Heidi Weng, distanziata ora di 19 secondi dalla svedese.

CERMIS GIUDICE SUPREMO Il gap esiguo tra le due e le maggiori attitudini a scalare l’Alpe del Cermis permettono a Heidi Weng di rimanere favorita. I precedenti d’altronde sono tutti a favore della 25enne di Ytre Enebakk. Terzo tempo nel 2013, quarto nel 2014, secondo nel 2015 e nel 2016, quando rifilò oltre 4 minuti a Nilsson. A infondere speranza ai tifosi svedesi ci pensa però il tecnico Rikard Grip: “Stina aveva avuto problemi di stomaco lo scorso anno, quel risultato è dovuto anche alle non perfette condizioni fisiche”. 24^ al traguardo con il 40° crono la svedese domani avrà ben altre motivazioni, consapevole di essere in lizza per un risultato difficilmente pronosticabile alla vigilia.

USTIUGOV PER COMPLETARE L’OPERA Vincere cinque tappe e arrivare secondo nella sesta non permettono a Sergey Ustiugov di dormire sonni tranquilli. La prova di orgoglio di Martin Johnsrud Sundby nella 15 km tc odierna lasciano qualche possibilità di vittoria al vichingo, pronto a vender cara la pelle sino all’ultimo metro. I 15 secondi persi oggi dal russo con gli abbuoni (sarebbero potuti essere anche di più senza l’aiuto del compagno Alexander Bessmertnykh), hanno portato a un minuto e 11 secondi il divario tra i due. Un vantaggio importante che tuttavia diventa meno imponente guardando quanto fatto nella passata stagione. Sundby sul Cermis fece infatti registrare il miglior tempo in 30:47.0 . Ustiugov, in quel Tour terzo, ottenne il 13° crono in  31:34.6. Quasi 50 secondi che lasciano aperto dunque qualche spiraglio di rimonta. Al Cermis l’ultima parola.

francesco.drago@oasport.it

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