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Tuffi, 2017 anno del post-Cagnotto. Su chi dovrà affidarsi l’Italia per ripartire?

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Il 2017 è l’anno della cosiddetta rivoluzione per i tuffi italiani. L’atleta italiana più forte di tutti i tempi, nella disciplina, Tania Cagnotto ha detto basta. Dieci podi mondiali, 29 europei sono stati corredati a Rio da un argento, nel sincro con Francesca Dallapè, e dal bronzo tanto atteso dai 3m. Un lunghissimo percorso che ha avuto termine in Brasile e che non vedrà più sul trampolino neanche la citata Dallapè.

Ora dunque bisogna ripartire e il lavoro per il futuro sarà lungo. Guardando nel breve le maggiori speranze di medaglia potrebbero essere riposte nell’accoppiata Giovanni Tocci-Andrea Chiarabini nel sincro (sesti a Rio 2016) e guardando in prospettiva qualcosa si muove. Certo, parlare di medaglie olimpiche o mondiali, ora come ora, è più una suggestione.

Partendo da Elena Bertocchi, la milanese classe ’94 si è già messa in evidenza centrando l’argento dal metro agli Europei di Londra 2016, alle spalle della Cagnotto. Tuttavia se nel metro ormai il suo standard è di livello internazionale, nelle specialità olimpica dei 3m i suoi punteggi non si sono ancora dimostrati all’altezza delle situazione non riuscendo ancora ad abbattere la barriera dei 300 punti. Pertanto, la 21enne lombarda dovrà lavorare parecchio se vorrà aspirare a risultati di rilievo.

Un altro figlio del sud come Tocci, in quel di Cosenza, è Francesco Porco (classe 1998), allenato dall’ucraina Lyubov Barsukova, e grande talento che ha conquistato l’ora dal metro e l’argento nel jump event agli Eurojunior di fine giugno in Croazia.

Spostando la nostra attenzione nella categoria B della rassegna continentale giovanile due ragazzine hanno mostrato ottime doti. Si tratta di Giulia Vittorioso (2001, argento dalla piattaforma e bronzo da 3 metri) e Chiara Pellacani (2002, argento nel jump event e bronzo da 1 metro). Si parla, dunque, di atlete molto giovani che però già da ora hanno mostrato  caratteristiche particolari.

Infine altri due nomi interessanti sono quelli di Vladimir Barbu, piattaformista classe ’98 che ha esordito agli Europei di Londra con un programma già ad alto coefficiente di difficoltà da 10 metri e della veronese Elisa Pazzini (categoria D, 2005-2006), tra gli osservati speciali avendo vinto due medaglie d’oro ai Mediterranean Cup di luglio.

Di materia prima ce n’è dunque e lo staff tecnico azzurro dovrà essere abile a plasmare questa nouvelle vague dei tuffi in vista delle prossime competizioni. Una sfida stimolante ma non certo semplice.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da: pagina Facebook Rjieka European Diving Junior Championships 2016

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