Pallavolo
Volley, Ivan Zaytsev: “Civitanova vince facile la Coppa, se non si fa imbananare. Io e la Coppa Italia? Un amore non corrisposto, ma ci riprovo”
Ivan Zaytsev non sarà uno dei grandi protagonista della Final Four della Coppa Italia che si disputerà nel weekend alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna). Lo Zar è stato eliminato ai quarti di finale con la sua Perugia e, alla vigilia delle attesissime semifinali di oggi pomeriggio, ha scritto un commento per la Gazzetta dello Sport. L’icona del nostro volley vede Civitanova come super favorita del weekend mentre la sua relazione d’amore con la Coppa Italia è burrascosa…
“Se la Coppa Italia fosse una donna, dovrei classificarla fra le storie d’amore non corrisposto: le telefoni e non ti risponde, la incontri e non ti saluta, le scrivi e ti ignora. Una volta sono arrivato in finale, con Macerata contro Trento ad Assago: perso. Un’altra volta sono arrivato in semifinale, con Macerata contro Perugia a Bologna: perso. Quest’anno sono arrivato ai quarti, con Perugia contro Piacenza al PalaEvangelisti e ci mancava un punto per chiudere sul 3-0: perso. Ma la Coppa Italia non è una donna, e così ci si potrà tranquillamente riprovare.
Stavolta la trama delle Final Four di Bologna mi sembra già scritta: semifinali, tra Civitanova e Piacenza, Civitanova, e tra Trento e Modena, Trento, e finale, tra Civitanova e Trento, Civitanova. Poi magari mi sbaglio. Ma se non si fa “imbananare”, Civitanova vince quasi facile con un doppio 3-0. Le Final Four della Coppa Italia sono una festa della pallavolo, e forse una volta lo erano ancora di più.
Ricordo Volleyland, con il popolo degli zainetti a ramazzare gadget e premi, e poi a godersi due partite al giorno, un bordello di luci e suoni, una figata. E in campo tutta l’elettricità e l’adrenalina degli scontri diretti, dentro o fuori, vinci o muori. Peccato non giocarcela, anche perché noi di Perugia, puntando adesso su campionato e Champions League, saremo costretti a un weekend di passione e allenamento, uno il sabato e due la domenica. Così impariamo“.