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Ciclismo

Abu Dhabi Tour 2017: finalmente Vincenzo Nibali contro Fabio Aru. Una rivalità che può far bene al ciclismo, ma senza esasperazioni

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Fabio Aru e Vincenzo Nibali saranno certamente due dei maggiori catalizzatori di attenzione mediatica durante la stagione ciclistica 2017, considerato che il cambio di squadra da parte dello Squalo farà sì che i principali specialisti azzurri nelle corse a tappe si ritrovino l’uno contro l’altro in occasione della 100ma edizione del Giro d’Italia. Il favorito assoluto per la maglia rosa sarà probabilmente il colombiano Nairo Quintana, quindi chissà che tutte queste voci su una presunta rivalità dentro e fuori il contesto agonistico non si risolva a maggio in una nuova alleanza finalizzata a rendere la strada impervia all’asso della Movistar. I due portacolori del Bel Paese hanno infatti collaborato più volte in maglia Astana e non solo, con particolare riferimento al contributo offerto dal sardo al connazionale durante la prova in linea alle Olimpiadi di Rio il cui epilogo purtroppo non è stato quello che l’Italia avrebbe sperato e forse meritato (Nibali cadde in discesa mentre era in testa e riportò la frattura della clavicola).

A smontare un pochino i toni ci ha pensato anche il commissario tecnico della Nazionale Davide Cassani: “Il sardo e il siciliano potranno tornare compagni in Nazionale. Quest’anno non credo che saranno ai Mondiali, ma nel 2018 a Innsbruck potrebbero ritrovarsi insieme, come a Rio dove sono stati bravissimi. Aru ha aiutato Nibali che è stato sfortunato per quella caduta che gli ha sottratto una medaglia quasi certa. Potrebbe essere l’anno giusto per rivedere un italiano campione iridato? Magari”.

Non c’è dubbio che tutti sono curiosi di vedere questi due straordinari atleti contrapposti, si tratta di un antagonismo suggestivo ed allo stesso tempo impreziosito dal fatto che la sede delle loro battaglie saranno le strade di casa. I contendenti avranno l’occasione di misurarsi già in precedenza, a partire dall’Abu Dhabi Tour che scatta nella settimana corrente, dove tuttavia appare assai improbabile un confronto di qualità se si considera che siamo ancora ad inizio stagione e l’obiettivo di entrambi dista ancora diversi mesi. Più probabile quindi che assisteremo ad un lungo percorso di avvicinamento sia ciclistico sia mediatico, il quale vedrà la propria esplosione durante le tre settimane del Giro sperando in un epilogo che non li veda sconfitti entrambi; onestamente, vista la presenza di tanti grandi campioni e di un fuoriclasse come Quintana, stiamo parlando di un’eventualità possibile.

La “faida” tra il portacolori della Bahrain Merida e il capitano ormai indiscusso dell’Astana può davvero rappresentare un’occasione unica anche per proiettare questo sport al di fuori della stretta cerchia di appassionati e addetti ai lavori, estendendo così la propria visibilità a coloro che non siano troppo avvezzi ad osservare tale meravigliosa disciplina. Improbabile, forse impossibile, che il tifo torni in auge come ai tempi del grande Marco Pantani, ma è sicuramente possibile ricavare molto da suddetta circostanza qualora venga gestita con la giusta maturità. Si prega quindi di evitare inutili proclami e dicerie non documentate, non gioverebbe infatti né agli atleti in gara né al pubblico stesso, e si supplica al contempo di proteggere il duello dall’eventualità non remota che si trasformi in una faccenda a metà tra il western e il circo; per chiarezza, vedasi Lorenzo-Rossi e Westbrook-Durant.

simone.brugnoli@oasport.it

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