Formula 1
F1, Test Barcellona 2017, Analisi seconda giornata. Ferrari e Mercedes sembrano di un altro pianeta, le altre arrancano
Il secondo giorno di test a Barcellona ha regalato diverse conferme rispetto all’esordio di ieri. Se da un lato la Mercedes ha inanellato una quantità notevole di giri (168 totali) con Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, il più veloce di giornata è stato Kimi Raikkonen con la sua nuova SF70H chiudendo un martedì letteralmente trionfale. Dietro di loro, il vuoto, o quasi. Max Verstappen ha svolto i suoi primi giri con la Red Bull dopo le difficoltà di ieri ma è staccato di oltre un secondo, Esteban Ocon e la Force India hanno avuto una giornata positiva, mentre gli altri hanno accumulato distacchi abissali. Il nostro Antonio Giovinazzi con la Sauber ha chiuso i suoi 61 giri a quasi quattro secondi di distacco, mentre prosegue il calvario della McLaren che, con Stoffel Vandoorne, ha totalizzato solamente 40 giri a quasi 5 secondi da Raikkonen.
Partiamo dalla Ferrari. Se ieri Sebastian Vettel aveva chiuso un lunedì che lasciava ben sperare, oggi Kimi Raikkonen ha addirittura fatto meglio. Miglior tempo assoluto in 1:20.960 (con gomme Soft) e qualcosa come 108 giri effettuati senza il minimo intoppo. Un ulteriore segnale che la nuova nata di Maranello sia sbarcata a Barcellona nel migliore dei modi. Rispetto ai test 2016 i chilometri messi sull’asfalto sono davvero tanti e anche la velocità della vettura lascia ben sperare. Oggi Raikkonen, limitato dalla febbre, ha svolto un lavoro accurato sia sul long run, coprendo ampiamente la distanza del GP di Spagna, sia sul giro secco, avendo risposte positive in entrambi i casi. Rispetto a Vettel il finlandese ha testato anche le gomme Soft, con le quali ha piazzato il miglior tempo sul giro, ma non c’è da sorprendersi, anche nel 2016 le “gialle” erano le coperture con le quali la Ferrari dava il proprio meglio.
Se la Ferrari spera, la Mercedes ha certezze. E’ veloce, costante e non ha il minimo problema con le gomme. Lewis Hamilton nel corso della mattinata ha completato 66 giri con l’interessante tempo di 1:20.983 (a 23 millesimi da Raikkonen, ma con le gomme SuperSoft) girando in assoluta tranquillità e con la sensazione di essersi ancora una volta tenuto qualche decimo nel taschino. Come ha spiegato il tre volte Campione del Mondo a fine sessione, la nuova W08 è ottima con gli pneumatici e non ha visto un consumo preoccupante degli stessi. Come se non bastasse nel pomeriggio è tornato al volante il suo nuovo compagno, Valtteri Bottas, che ha effettuato ben 102 giri, provando una simulazione di Gran Premio e badando soprattutto al comportamento della macchina sulla distanza. Una strategia identica ai test 2016, nei quali le frecce d’argento completarono centinaia e centinaia di giri e fecero subito capire di avere a disposizione una solidità impressionante.
Primi giri di un certo valore anche per la Red Bull che, per usare un eufemismo, non sta scintillando. Come nei test 2016 la Scuderia di Milton Keynes ha messo in mostra diversi problemi a livello di affidabilità per cui il suo inizio di stagione sta procedendo ancora a singhiozzo. Rispetto alla giornata di ieri con Daniel Ricciardo, quantomeno, Max Verstappen ha potuto completare 86 giri, ma la competitività è ancora tutta da trovare. Il divario di 1.240 secondi da Raikkonen (a parità di gomma) non è certo rassicurante. Conoscendo il genio di Adrian Newey, progettista della Red Bull, tuttavia, c’è tutto il tempo e la speranza per una rapida rimonta, anche perché la nuova RB13 si annuncia estremamente sofistica e quindi, almeno in partenza, delicata.
Tra le note positive di giornata non si possono non segnalare Haas e Force India. La vettura americana, guidata ancora da Kevin Magnussen, ha inanellato la bellezza di 118 giri (quasi due GP di Spagna) ritrovandosi ad appena quattro millesimi di distacco da Verstappen. Il pilota danese ha messo alla frusta la sua nuova VF-17, dopo che ieri aveva puntato sulla velocità pura. Rispetto a dodici mesi fa, quando facevano fatica anche solo a scendere in pista, tutta un’altra musica per la Haas. Per quanto riguarda la Force India, Esteban Ocon ha chiuso al quinto posto la giornata con il miglior crono di 1:22.509. Per il giovane francese tante tornate concluse, ben 85, e nessun problema di rilievo. Nei prossimi giorni andranno a cercare la velocità pura.
Se si può dire che il martedì di Jolyon Palmer su Renault (ottavo) e Daniil Kvyat su Toro Rosso (sesto) sia da considerarsi nella norma, il capitolo delle Scuderie in difficoltà è ampio. Iniziamo con la Williams che dopo un ottimo avvio con Felipe Massa nella giornata di ieri, oggi ha totalizzato appena 12 giri con il canadese Lance Stroll che, dopo un testacoda ad inizio giornata, non si è praticamente più visto in pista, causa rottura dell’unico alettone posteriore a disposizione. Una sessione da buttare. Pochi sorrisi anche per il nostro Antonio Giovinazzi che prendeva il posto di Pascal Wehrlein sulla Sauber. Il giovane pugliese ha chiuso 61 giri, e non sarebbe una cosa da poco, ma ha accumulato un distacco siderale dal primo posto, quasi quattro secondi. La sua giornata è iniziata con la macchina ai box sotto le cure dei meccanici mentre solamente nel pomeriggio ha avuto il via libera. Chi ha fatto peggio di tutti è, ancora una volta, la McLaren che con il nuovo pilota Stoffel Vandoorne ha messo assieme davvero pochi chilometri. 37 giri totali con un ritardo di quasi cinque secondi da Raikkonen e, come se non bastasse, ancora guai seri sulla nuova MLC-32. Se ieri Fernando Alonso aveva già avuto la sua buona dose di problemi, oggi la Scuderia inglese ha dovuto addirittura sostituire il motore di Vandoorne, già fuori uso.