Editoriali

Federico Pellegrino, il Re Mida che ha riportato in cima al mondo lo sci di fondo italiano

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Per migliorare davvero quanto hanno fatto i grandi italiani di questo sport, dovrò vincere qualcosa di importante nei grandi eventi come facevano loro“. Correva il mese di novembre 2016 e Federico Pellegrino ci rivolse questa frase, la lucidità e la consapevolezza di chi sa di poter imprimere per sempre il proprio marchio nella storia. L’aostano, primo italiano di sempre a vincere la Coppa del Mondo sprint, era consapevole che per affiancare (e superare) miti del passato come Pietro Piller Cottrer, Cristian Zorzi, Giorgio Di Centa, Fulvio Valbusa e Silvio Fauner avrebbe dovuto conquistare una medaglia pesante tra Mondiali ed Olimpiadi.

Per questo, con cura maniacale, ha finalizzato tutta la stagione per giungere all’apice della forma proprio in vista della rassegna iridata di Lahti. Un’annata sino a ieri non brillante come quella passata, ma comunque di altissimo profilo, con il successo maturato a Falun ed il primato nella graduatoria di specialità a due gare dal termine.

Non si era preoccupato, Chicco, dopo il quarto posto di sabato scorso ad Otepaa. Dopo tre settimane di intensi allenamenti si sentiva ingolfato ed al tempo stesso consapevole che il lavoro avrebbe pagato al momento giusto (“Posso piazzare la zampata“, aveva dichiarato).

La finale odierna racconta in tre minuti l’intera carriera di Pellegrino. Un predestinato che negli anni ha saputo imparare dagli errori e dalle delusioni, diventando un maestro dal punto di vista tattico (“E’ vero, in gara so sempre cosa fare, ma ne ho prese di bastonate e mi sono servite“). La volata, poi, ne ha esaltato uno spunto veloce inarrivabile: quando è al top della forma, l’azzurro diventa praticamente imbattibile nell’uno contro uno.

Il 26enne di Nus, ancora giovane e nel pieno della propria maturità psico-fisica, si candida a diventare il più grande fondista italiano di tutti i tempi. Ammesso che non lo sia già. Pellegrino, infatti, si trova al primo posto tra gli azzurri come numero di vittorie in Coppa del Mondo (9), vanta una sfera di cristallo di specialità in bacheca (nessuno ci era mai riuscito nella sprint) ed ora un oro iridato.

Il prossimo anno il fuoriclasse del Bel Paese proverà a completare la collezione con l’alloro a cinque cerchi. Sarà più difficile, perché in tecnica classica, tuttavia Chicco ha compiuto passi da gigante anche nel passo alternato, senza dimenticare che potrà scatenarsi nel team-sprint a skating.

Pellegrino, dopo anni bui, ha avuto il merito di riportare lustro alla grandissima tradizione dello sci di fondo italiano. Un nuovo Re Mida che ha rilanciato il movimento e che farà parlare di sé per molti anni ancora.

federico.militello@oasport.it

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1 Commento

  1. ale sandro

    24 Febbraio 2017 at 07:53

    Penso che al momento sia l’atleta azzurro più competitivo negli sport invernali.
    Lo dico soprattutto per come arriva a vincere. E’ sempre un costante miglioramento il suo, quando c’è la possibilità di fare un altro passo avanti, non sbaglia un colpo. Anche in questa stagione con obbiettivo mondiale dichiarato, in coppa del mondo non è stato a guardare e ora si gioca pure il bis nella coppa sprint.
    Fosse stata a tecnica libera la sprint olimpica, sarebbe stata per l’Italia una certezza di medaglia come se si trattasse dello Zoeggeler della situazione o quasi, salvo gli immancabili rischi del caso vista la specialità.
    Ha detto che preparava questa gara da praticamente quasi un anno , da Aprile.
    Mi auguro ,vista l’assenza italiana a PyeongChang alle preolimpiche, che faccia un sopralluogo quanto prima con il suo skiman, eccellente qui, per cominciare a preparare tattica e sci.
    Intanto vedremo nella team sprint classica con Noeckler se si potrà confermare il podio di Falun.

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