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Golf, PGA Tour 2017. La sorpresa Byeong Hun An e Brendan Steele comandano al giro di boa del Waste Management Phoenix Open. Justin Thomas non evita il taglio

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Prosegue la splendida cavalcata di Byeong Hun An nel secondo giro del Waste Management Phoenix Open (montepremi 6,7 milioni di dollari), torneo inserito nel circuito del PGA Tour 2017, in corso di svolgimento sul percorso par 71 del TPC Scottsdale dell’omonima città dell’Arizona. Grazie al -5 realizzato anche oggi, il golfista sudcoreano si è issato in testa con il parziale complessivo di -10 sotto il par, frutto di sei birdies a fronte di un solo bogey alla 7 e di un andamento molto regolare esente da imperfezioni. An deve tuttavia condividere la leadership con lo statunitense Brendan Steele, capace nell’impresa di non incappare in alcun bogey nonostante il tracciato presenti numerose insidie che non favoriscono i punteggi bassi.

Terzo gradino del podio occupato da quattro atleti appaiati a -9, tra cui spiccano i nomi dello scozzese Martin Laird, autore di una sontuosa rimonta di ben sei posizioni rispetto alla tornata inaugurale, dello statunitense Matt Kuchar, vittima di una calo repentino testimoniato dai 69 colpi impiegati, e degli outsider di lusso Sung Kang e Hideki Matsuyama, con quest’ultimo intenzionato a tornare al successo dopo un periodo di fisiologico appannamento.

L’americano Michael Kim (-7) risale prepotentemente la graduatoria complice il -5 odierno e si colloca al settimo posto, propiziato da uno strepitoso eagle alla 17 che gli ha consentito di riscattare un avvio non esaltante caratterizzato da due bogeys nelle prime due buche. Insieme a lui ci sono il sudafricano Louis Oosthuizen, il cui doppio bogey alla 18 si è rivelato fatale oltre che sanguinoso, gli statunitensi Rickie Fowler e J.J. Spaun, quest’ultimo protagonista di un andamento eccezionale impreziosito dalla bellezza di otto birdies, e infine dello svedese Jonas Blixt, unico esponente del Vecchio Continente all’interno della Top 10 se si eccettua il già citato Laird.

Deludono alcuni dei grandi favoriti della vigilia, a partire dal campione a stelle e strisce Phil Mickelson, incapace di alzare il livello del proprio rendimento e relegato in 28esima piazza a -4, ma lo stesso discorso vale per i connazionali Jordan Spieth (-4) e Patrick Reed (-3), anche se gli ultimi due erano chiamati a compiere rimonte non indifferenti a seguito di un giro inaugurale semplicemente disastroso. Ancora peggio è andata a Justin Thomas, vincitore degli ultimi due eventi PGA a cui ha preso parte (SBS Tournament of Champions e Sony Open in Hawaai), i cui 73 colpi impiegati non sono risultati sufficienti ad evitare l’onta del taglio, nella quale è caduto anche l’irlandese Padraig Harrington, vittima di un momento di flessione dopo gli exploit compiuti lo scorso anno.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter PGA Tour

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