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Karate, Europei giovanili 2017. Show azzurro a Sofia! Italia seconda nel medagliere, il ricambio generazionale è già in atto

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Sei ori, tre argenti, quattro bronzi. Il medagliere si colora d’azzurro a Sofia in occasione dei Campionati Europei giovanili di karate, che hanno confermato l’ottimo stato di salute di un movimento che può già contare su diversi elementi di consolidata caratura internazionale e che si appresta a compiere un ricambio generazionale ancor più proficuo in prospettiva futura. Durante il weekend in Bulgaria, soltanto la Francia è riuscita a far meglio dell’Italia, conquistando un argento in più rispetto agli azzurri, una differenza davvero irrisoria tra i due Paesi guida nel panorama continentale. Gli azzurri, tra l’altro, hanno incrementato il bottino di Limassol, quando si piazzarono al quarto posto nel medagliere con 4 ori, 3 argenti e 8 bronzi.

È il kata ancora una volta a confermarsi fucina di medaglie per i portacolori del Bel Paese, che hanno portato a casa un oro e tre bronzi individuali nella specialità e ben due ori e due argenti nelle quattro prove a squadre in programma. Sul gradino più alto del podio sono saliti il giovanissimo Alessandro Cricco tra i cadetti, atteso al salto di qualità nel quadriennio post Tokyo, e i due team under21, i cui componenti già hanno preso parte anche a numerose gare tra i senior con discreti risultati, andando ad infoltire un gruppo le cui punte sono Mattia Busato tra gli uomini e Viviana Bottaro tra le donne. Da sottolineare anche la prova di Carolina Amato, promessa del karate azzurro che dopo l’oro tra i cadetti ha conquistato il bronzo tra gli juniores, mentre Mirko Barreca ha messo in luce il suo spirito da agonista nei turni di ripescaggio salendo sul terzo gradino del podio, al pari di Sara Soldano tra i cadetti.

Indicazioni importanti provengono anche dalle categorie di peso “minori” del kumite al maschile, storicamente poco affini ai colori azzurri. Mattia Ciarloni ha trionfato tra i cadetti nei 52 kg, mentre Danilo Greco ha conquistato una splendida medaglia d’oro nei 55 kg tra gli juniores, mostrando un’intelligenza tattica non comune agli atleti della sua età. Merita una menzione anche Angelica Lucrezia Molgora, bronzo nei 47 kg cadetti.

Ma l’impresa più bella dell’intera spedizione azzurra reca il marchio di Clio Ferracuti, che ha trionfato tra gli under21 nella categoria +68 kg senza incassare neanche un punto, un successo che potrebbe segnare la consacrazione di un’atleta indicata dagli addetti ai lavori come una delle stelle più fulgide del movimento azzurro. Se Sara Cardin continua a rappresentare l’unica speranza dell’Italia in ottica Tokyo nei 55 kg, non altrettanto si può dire per Luigi Busà, che nei 75 kg dovrà guardarsi anche dalla concorrenza interna di Ahmed El Sharaby, argento nella tappa di Parigi della Premier League, e di Michele Martina, che dopo l’oro di Limassol è salito sul podio anche a Sofia, conquistando un argento che lo consacra tra i migliori talenti emergenti della disciplina in ambito europeo.

Discrete anche le prestazioni di Viola Lallo (61 kg), Silvia Semeraro (68 kg) e Simone Marino (+84 kg), che si sono piazzati al quinto posto, ad un passo dal podio, confermando di possedere tutte le carte in regola per ambire ad un quadriennio da protagonisti e per giocarsi le proprie carte in chiave olimpica. Viola Lallo, in particolare, si è arresa soltanto in semifinale in una categoria che troverà spazio ai Giochi di Tokyo e possiede già la personalità giusta per compiere il definitivo salto di qualità nei prossimi anni. Un sorteggio sfortunato, invece, ha limitato Silvia Semeraro e Simone Marino, ma entrambi avranno presto la chance per rifarsi e per tentare la scalata al podio nelle prossime competizioni internazionali.

mauro.deriso@oasport.it

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 Foto: Fijlkam

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