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MotoGP , Marc Marquez: “Prima mi criticavano, ma ora corrono tutti aggressivi come me. Raggiungere i nove titoli di Rossi? Perchè no…”

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Più che alle regole della pista, Marc Marquez sembra essere più attento a quelle di casa, quelle imposte da mamma Roser Alentà. Quelle imposizioni ferree che lo hanno placato in un’infanzia davvero da ribelle. Quell’anima selvaggia, il campione in carica della MotoGp, ora la può sfoderare nei circuiti di mezzo mondo. Forse, anche per questo, Marc è rimasto così legato a casa e, infatti, vive ancora nella sua casa di Cervera (paesino catalano di poco più di novemila abitanti) e dorme nel letto a castello che, sin da bambino, divide con suo fratello Alex (che corre in Moto2). Tutto ciò nonostante gli 11 milioni di guadagni annui e la vita da star che i piloti della MotoGp, molto spesso, mettono in scena. “Capisco che molti vogliano passare l’inverno alle Maldive, ma io è qui che voglio stare – spiega Marquez, nel corso di una lunga intervista a 360 gradi rilasciata al New York Times, proprio a casa sua in SpagnaLa mia vita, com’è normale che sia, non è più quella di qualche anno fa, ma i cambiamenti sono stati quasi pari a zero”.

Insomma, quando non è sulla sua Honda, il tre volte campione del Mondo della MotoGp è un ragazzo (non ha ancora 24 anni, vale la pena ricordarlo) come tutti gli altri. Quando non è sotto il controllo di mamma Roser, però, si scatena. E l’ha dimostrato sin dal suo primo anno nella classe regina. Ha dovuto sgomitare parecchio, ma ha saputo subito imporsi, vincendo il titolo al primo tentativo.Quando sono arrivato in MotoGp, in un mondo pieno di grandi piloti più esperti e più grandi di me, ho ricevuto numerose critiche sul fatto che fossi troppo aggressivo e che prendessi troppi rischiricorda MarquezDevo dire, però, che a quanto pare tutti hanno seguito la mia strada”.

Correre con queste moto è uno sport pericoloso, e di contatto – prosegue – le tensioni che viviamo noi non sono certo come quelle dei tennisti. Se fosse solo una questione di velocità e non ci fossero i duelli uno contro uno, sono certo che saremmo tutti amici”. Un’anima divisa a metà? Forse sì, ma Marc Marquez va analizzato soprattutto per quello che fa in pista. E lo fa bene. Le sue idee sono chiare. “So dov’è il limite e se rischio lo faccio consapevolmente. Se non avessi corso in questo modo, sin dall’inizio della mia avventura, non avrei certo ottenuto questi risultati”.

A proposito di limiti e traguardi, il suo team principal, Livio Suppo, ha annunciato che, secondo lui, Marquez supererà il record dei 9 titoli di Valentino Rossi. “Non faccio proclami, ma non smentisco questa sua considerazione. Di una cosa, però, sono sicuro. Non farò come Casey Stoner, che si è ritirato a soli 27 anni (e che gli ha lasciato via libera in Honda) – concludeNon riesco a pensarmi senza la moto. Se mi viene tolta, se ne va metà della mia vita”. Gli avversari sono avvisati…

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