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MotoGP
MotoGp, Test Phillip Island 2017 – Analisi terza giornata: Maverick Vinales impressiona, Marc Marquez risponde presente, la Ducati cerca conferme, Valentino Rossi perde terreno
Il circus della MotoGp saluta l’Australia, impacchetta armi e bagagli, e si prepara in vista del prossimo doppio impegno in Qatar a Losail, sotto forma di ultimi test pre-stagionali (10-12 marzo) e di via ufficiale del Campionato del Mondo 2017, fissato per il 26 marzo.
Cosa ci hanno detto questi tre giorni di prove a Phillip Island? In primo luogo che Maverick Vinales è sbarcato nel Team Movistar Yamaha con il chiaro intento di essere protagonista sin da subito. Il giovane pilota spagnolo ha impressionato sia per velocità (il suo miglior tempo finale migliora di ben sette decimi il giro più veloce dei test 2016, fissato dal connazionale Marc Marquez) che per costanza. Il feeling con la sua nuova Yamaha c’è già, ed i chilometri percorsi (102 giri nella sola terza giornata) stanno contribuendo a rendere Vinales, sin da oggi, un serissimo candidato al titolo mondiale.
Se cerchiamo un altro tra i papabili al titolo 2017 non possiamo non passare da Marc Marquez che, con la sua Honda, al netto di qualche problema di poco conto con il nuovo motore, ha dimostrato di essere già a buon punto con lo sviluppo (l’unico assieme a Vinales a scendere sotto l’1:29) e che sarà già l’uomo da battere a Losail, al via del Mondiale.
Chi vorrà mettere i bastoni tra le ruote ai due attuali capofila sarà sicuramente Valentino Rossi, che chiude la trasferta australiana ben lontano dalle prime posizioni, e dal percorso di sviluppo, che si sarebbe aspettato. Il pesarese, infatti, dalla seconda posizione di mercoledì è scivolato, giro dopo giro, fino alla dodicesima di oggi e conferma che il lavoro da fare sulla sua nuova Yamaha sia ancora enorme. Il feeling scarseggia (e anche con gli pneumatici ci sono problemi sulla durata) ed anche a livello di motore ed elettronica pare si siano seguite strade, al momento, che si sono rivelate un vicolo cieco.
La sorpresa di giornata, Dani Pedrosa, ha piazzato la zampata giusta proprio in chiusura di test, dopo i primi due giorni nei quali aveva accumulato distacchi importanti e poche certezze. Se anche il trentunenne pilota di Sabadell può rischiare di abbattere la barriera dell’1:29, significa che la Honda è già competitiva. Gli avversari sono avvisati.
Competitività che cerca anche la Ducati con i suoi due piloti, Andrea Iannone e Jorge Lorenzo. Se per il pilota forlivese questi test servono per capire i difetti della nuova moto e per trovare in breve tempo il limite, per il maiorchino queste sessioni devono aiutarlo a capire meglio la Ducati che, quasi mai, si è rivelata semplice da guidare, pronti e via, per un nuovo pilota. I segnali incoraggianti, tuttavia, ci sono e, infatti, lo spagnolo ha abbattuto i suoi tempi di 1.3 secondi nel giro di tre giorni.
Stesso discorso, più o meno, lo si può fare per Andrea Iannone e per lo spagnolo Alex Rins con la loro Suzuki. Il pilota abruzzese sta cercando di bruciare le tappe per ambientarsi al meglio sulla sua nuova moto, non senza difficoltà. Il distacco è ancora di un secondo dalla vetta, ma il sesto tempo di giornata di Rins (a 0.554 secondi da Vinales), lascia ben sperare.
E gli altri? Se non tutti si potevano aspettare il tedesco Jonas Folger (Yamaha Tech3) a nove millesimi dal podio, ha sorpreso decisamente di meno il quinto posto di Cal Crutchlow, sempre più a suo agio con la LCR Honda, mentre i vari Jack Miller (Team EG 0,0), Aleix Espargarò (Aprilia Gresini), Pol Espargarò (Red Bull KTM), Alvaro Bautista (Pull&Bear Aspar) e Danilo Petrucci (Octo Pramac), sgomitano per inserirsi nella lotta per le prime dieci posizioni.
A questo punto il lavoro passerà alle case madri che dovranno tradurre in concreto i suggerimenti dei piloti. Questi ultimi torneranno in sella alle proprie moto versione 2017 nella tre giorni di test di Losail tra tre settimane. Promossi a pieni voti Vinales e Marquez, da rivedere Ducati e Pedrosa, dietro la lavagna Suzuki e, soprattutto, il “Dottore” Rossi.
Foto: Marco Fattori