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Rugby, Sei Nazioni 2017: il confronto Italia-Galles reparto per reparto. Aggressività nei punti d’incontro e sacrificio le chiavi tattiche della sfida

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Manca ormai davvero pochissimo al debutto dell’Italrugby nel Sei Nazioni 2017: domenica 5 febbraio, infatti, gli azzurri scenderanno in campo allo Stadio Olimpico di Roma contro il Galles. Andiamo ora ad analizzare le chiavi tattiche della sfida attraverso il confronto tra i singoli reparti delle due compagini.

Piloni

Quasi sicuramente sarà Sami Panico a partire con il numero 1 sullo schiena affiancato da Lorenzo Cittadini, che supera già le 50 presenza in Nazionale, mentre i Dragoni posso contare su una grande alternativa a livello di scelte se si considerano nomi del calibro di Scott Andrews, Rob Evans e Rhodri Jones. Non è da escludere pertanto che Conor O’Shea voglia mischiare un pochino le carte dando spazio ad Andrea Lovotti, uno dei maggiori indiziati a subentrare nel corso del match, o a Dario Chistolini.

Tallonatori

Leonardo Ghiraldini guiderà gli azzurri in questo reparto davvero delicato, ma il giocatore che milita nello Stade Toulousain ha già dimostrato di avere la personalità giusta per far valere i propri mezzi oltre a vantare la bellezza di 81 caps. Ci si attente molto anche da Ornel Gega e Tommaso D’Apice, chiamati a far sentire la loro presenza di fronte ad avversari molto quotati ed aggressivi come Scott Bladwin, Kristian Dacey e Ken Owens, nella consapevolezza che i Dragoni proveranno sicuramente a fare la differenza in questo specifico settore.

Seconde linee

Gli indiziati principali a scendere in campo come titolari sono Joshua Furno e George Biagi, anche se non bisogna dimenticare uno degli eroi della storica vittoria conseguita ai danni del Sudafrica, il portacolori delle Zebre Andries Van Schalkwyk; dall’altra parte, spiccano due giovanissimi inseriti nel processo di ricambio generazionale a cui ha dato avvio la Nazionale gallese, ossia Rory Thornton (21 anni) e Olly Cracknell (22). Fondamentale sarà dunque evidenziare la maggiore esperienza italiana in questo reparto, insieme ad un atteggiamento aggressivo intravisto già durante i Test Match disputati a novembre.

Flanker

Sergio Parisse e Simone Favaro rappresentano due dei cardini della Nazionale allenata da Conor O’Shea e, al di fuori di infortuni dell’ultimo minuto, saranno loro due a trascinare l’Italia contro Thomas Young, il giovanissimo esponente dei Wasps il quale potrebbe esordire già domenica con gli azzurri all’Olimpico. Fino a questo momento il ragazzo ha ben figurato con la maglia del proprio club mostrando un attitudine eccezionale anche sul palcoscenico individuale, tuttavia il Torneo costituisce una fonte di pressione ulteriore e noi dovremo essere bravi a sfruttare ogni minima incertezza.

Mediani di mischia

Giorgio Bronzini sembra ormai un uomo imprescindibile all’interno dello scacchiere delineato dal tecnico irlandese a partire dal Test Match disputato contro gli All Blacks, anche se non è da escludere l’impiego come numero 9 del sempre costante Ugo Gori. Non sarà per nulla facile contrastare Aled Davies, 24enne mediano di mischia degli Scarlets, e Gareth Davies, quasi sicuri di una maglia da titolare in un reparto al quale i Dragoni affidano un ruolo decisivo per quanto riguarda l’introduzione dell’ovale nelle mischie e la riapertura del gioco dopo le fasi statiche.

Mediani d’apertura

Carlo Canna e Tommaso Allan dovrebbero alternarsi nel corso della partita, con il n.10 delle Zebre che appare tuttavia leggermente avvantaggiato per cominciare dall’inizio. Ostacoli durissimi, ma al contempo utili a maturare ulteriore esperienza, sono rappresentati da Dan Biggar e Sam Davies, entrambi molto più esperti a livello internazionale a cui si aggiunge il sempre regolare Owen Williams. Canna ha però già dimostrato di possedere la giusta personalità per questo tipo di occasioni, nella speranza che questo Sei Nazioni si trasformi davvero in quello della sua consacrazione definitiva.

Centri

Jamie Roberts e Jonathan Davies formano un’inscindibile coppia che non ha bisogno di presentazioni, senza dimenticare la validissima alternativa fornita da Scott Williams, che di anni ne ha già 26 e di caps in nazionale ben 41, anche se mai da prima scelta (e solo 2 nel Sei Nazioni). Toccherà verosimilmente a Tommaso Benvenuti e Michele Campagnaro il compito di arginare i due campionissimi avversari, con Luke Mclean che potrebbe essere dirottato per esigenze funzionali a quel ruolo di estremo già testato nel proprio club di appartenenza.

Ali

Giulio Bisegni, Giovanbattista Venditti ed Angelo Esposito si contendono le due maglie da titolari, auspicando che questo reparto sappia fornire la giusta solidità di fronte a uomini assai temibili come Ashton Hewitt, 22enne portacolori dei Dragons, George North e Alex Cuthbert, tutti vogliosi di ritagliarsi un posto in vista degli impegni futuri della Nazionale gallese. Sarà dunque richiesto un enorme sacrificio ai nostri giocatori, non a caso uno dei punti cruciali su cui ha maggiormente insistito O’Shea durante questi mesi di intenso lavoro tecnico e soprattutto psicologico.

Estremi

Già detto di Luke Mclean, riportato come centro ma che può essere anche dirottato ad esterno, l’unico convocato nel ruolo è Edoardo Padovani che molto probabilmente ricoprirà il posto da titolare. Leigh Halfpenny e Liam Williams costituisco due ossi davvero duri da domare, ben consci del fatto che anche la minima disattenzione potrebbe consentire questi due di scavare un margine incolmabile. Padovani è stato tra i migliori nel mese di novembre, ma il Sei Nazioni è tutta un’altra vetrina e si configurerà quindi come la prova del nove da superare necessariamente per continuare nel percorso di crescita già ben avviato.

simone.brugnoli@oasport.it

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