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Rugby, Sei Nazioni 2017: Inghilterra-Italia 36-15. Cronaca di una sconfitta stra-annunciata, ma stavolta ci siamo davvero divertiti

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Una splendida Italia ha emozionato appassionati e semplici spettatori nel pomeriggio di ieri a Twickenham, dove gli azzurri guidati da Conor O’Shea hanno venduto carissima la pelle costringendo la corazzata Inghilterra a dover faticare più del previsto prima di imporsi per 36-15 nell’incontro valido per la terza giornata del Sei Nazioni 2017. Prestazione davvero sontuosa quella messa in mostra dalla nostra Nazionale dopo due autentiche batoste subite ad opera di Galles e Irlanda, impreziosita anche dalla sagacia tattica dello staff tecnico italiano capace di imbrigliare le trame dei campioni in carica grazie ad un’organizzazione difensiva tanto inusuale quanto efficace.

La strategia di non contestare le ruck e marcare a uomo i giocatori inglesi ha sortito gli effetti sperati soprattutto nella prima frazione, quando lo schieramento allenato da Eddie Jones ha davvero sudato moltissimo a comprendere quale fosse la contromisura da adottare contro l’enorme spirito degli azzurri. Secondo Eddie Jones si è trattato di una scelta contraria alla filosofia del gioco, ma permane l’impressione che il tecnico dei britannici sia rimasto a dir poco sorpreso dal fatto di trovarsi di fronte un’Italia così determinata e convinta, in una giornata in cui avrebbero dovuto risplendere soltanto i beniamini del pubblico impartendo magari una dura lezione di rugby agli avversari.

Non possiamo negare che ad un certo punto della gara abbiamo anche sognato il colpaccio, purtroppo però a fare la differenza sotto questo aspetto sono stati i numerosi errori dalla piazzola, uno dei quali ha “innescato” la prima meta di Venditti”, e una scarsa capacità di mantenere un ritmo elevato per tutti gli 80′ minuti di gioco. Le due mete subite ad inizio ripresa ne sono una valida esemplificazione, anche se appariva decisamente utopistico che i nostri potessero contenere fino all’epilogo l’enorme talento della seconda squadra più forte al mondo dopo gli All Blacks. Eppure, alzi la mano chi non ha gridato di gioia spingendo ancora di più i ragazzi in seguito alla poderosa iniziativa di Campagnaro, un giusto premio ad un team pesantemente bistrattato nel corso di questa settimana capace però di dimostrare con merito i motivi della propria permanenza nell’èlite del Vecchio Continente.

Tra poco meno di due settimane la penultima giornata del Torneo vedrà Parisse e soci affrontare la Francia, forse la squadra più fisica della manifestazione oltre ad un talento in prospettiva che la erge come la vera anti-Inghilterra nei prossimi anni. Sarà dunque importantissimo dare seguito ai progressi mostrati durante il pomeriggio memorabile di ieri, nella consapevolezza che l’approccio offerto contribuisce anche a risvegliare la passione dei tifosi e anche di quegli italiani che già pregustavano una sconfitta dalle proporzioni storiche che avrebbe affondato ulteriormente il movimento. Per quanto riguarda l’attitudine alla vittoria e il cinismo nei momento importanti, infine, si tratta senza dubbio di un lavoro che deve partire dalle franchigie, un problema spesso ribadito quando si parla di Italia.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Profilo Twitter FIR

 

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