Rugby

Rugby, Sei Nazioni 2017: Italia-Irlanda. Gli azzurri a caccia dell’impresa, di fronte una squadra ferita ma battagliera. E c’è ancora quel tabù Olimpico da sfatare

Pubblicato

il

Un giorno soltanto ormai all’attesissimo secondo impegno dell’Italrugby nel Sei Nazioni 2017: domani pomeriggio arriverà infatti l’Irlanda allo Stadio Olimpico di Roma, pronto come al solito a spingere gli azzurri come sempre avvenuto nelle precedenti occasioni. Si tratta di un test assai improbo al cospetto di una formazione fortissima oltre che molto esperta, anche se l’incognita legata alla presenza del leader Jonathan Sexton potrebbe spostare e non di poco l’ago della bilancia. Nel debutto contro il Galles sono arrivati certamente segnali positivi specie nella prima frazione, mentre nei secondi 40 minuti la squadra è calata in termini di efficacia commettendo anche molti errori dettati dall’indisciplina e da una scarsa compattezza di fronte alle iniziative dei Dragoni.

Proprio la costanza nell’arco di tutto il match costituisce uno dei progressi che deve mostrare la nostra Nazionale, come sottolineato dal ct Conor O’Shea in sede di presentazione della sfida, ricordando le 39 caps collezionate con la maglia verde dall’attuale selezionatore italiano. “Ho lì il mio passato da giocatore, i miei affetti, la mia vita e i miei amici. Ma adesso il mio pensiero e tutte le mie energie sono solo per l’Italia e per questo progetto che deve portare a una rivoluzione del rugby italiano“. Sulla sconfitta contro la Scozia subita dagli irlandesi, O’Shea non si sbilancia: “Sì è vero, ha perso in Scozia. Ma è la stessa Irlanda che in autunno ha sconfitto gli All Blacks e l’Australia e che in estate era andata a vincere in Sudafrica. Vietato farsi illusioni“.

L’Irlanda è stata infatti clamorosamente superata dalla Scozia nella giornata inaugurale del Torneo, un risultato inatteso che però renderà gli ospiti ancora più agguerriti e vogliosi di aggredire l’incontro sin dalle fasi inaugurali. O’Shea cambia quattro uomini rispetto allo schieramento di domenica scorsa: Ghiraldini sostituisce il poco brillante Gega, mentre Van Schalkwyk e Favaro si riprendo il loro posto da titolari rimpiazzando Biagi e Steyn, così come Esposito sarà chiamato a far rifiatare Bisegni. “Il nostro obiettivo è avere a disposizione – ha commentato O’Shea – 30 titolari e dimostrare al mondo che l’Italia può permetterselo. Per me si equivalgono tutti, voglio solo vederli all’opera in una situazione stressante come è una partita del Sei Nazioni”.

Le statistiche non sorridono certamente all’Italia, se si considera che gli azzurri non hanno mai vinto un match del secondo turno in 17 edizioni del Sei Nazioni disputate; a questo si aggiunga che negli ultimi 16 incontri del Torneo i nostri hanno trionfato una sola volta con la Scozia nel 2015, oltre a non riuscire a sfatare il tabù dell’Olimpico dal lontano quando battemmo proprio l’Irlanda. Questi ultimi, dal canto loro, non perdono due partite consecutive in avvio di Sei Nazioni dal 1998, un’eternità insomma. I numeri pertanto non sono dalla nostra parte, ma chissà che lo sport non riesca a regalarci ancora una volta qualcosa di magico.

simone.brugnoli@oasport.it

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Facebook
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Profilo Twitter Irlanda

 

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version